Largo all’avanguardia Quando Pordenone era la capitale del rock

Di solito quando si parla di musica rock italiana e di etichette indipendenti si fa riferimento a Milano, Bologna e Firenze. Siamo nella seconda metà degli anni Settanta, la moda del punk lentamente raggiunge l’Italia dalla Gran Bretagna. Alla base l’idea del «do it yourself», fai da te, senza bisogno dell’industria alle spalle e tantomeno di saper suonare uno strumento. Chiunque può prendere in mano una chitarra e divertirsi. A Milano ci sono Ivan Cattaneo, Faust’O e altri. A Bologna gli Skiantos e i Gaznevada. Intorno a loro piccole etichette e radio libere. Meno nota è la vicenda di Pordenone, un tempo capitale della musica rock. Infatti i primi a realizzare un vinile autoprodotto, nel gennaio 1979, sono due gruppi della città. I nomi sono un programma: Hitlerss e Tampax. Pordenone, fin dal 1977, è una città in fermento, piena di gruppi e idee. Come quella di fondare una sorta di nazione parallela, lo Stato di Naon, munita di una Guida ufficiale che presenta come attività principale della cittadinanza una stagione concertistica di 300 serate all’anno. L’apice si raggiunge con un’apparizione delle band locali a Mr Fantasy, la trasmissione Rai condotta da Carlo Massarini. Il tutto passerà alla storia come The Great Complotto.

Chi volesse saperne di più può contare sul recente «The Great Complotto L’antologia definitiva» edito da Shake (libro e cd). Oppure acquistare «The Great Complotto Pordenone» di Mauro Mazzacut (edizioni della biblioteca civica, anche in questo caso libro e cd).

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica