Cultura e Spettacoli

L'arte a stelle e strisce contagia la Capitale

Sessanta gli artisti prendono parte alla mostra d’arte viva New York Minute: al Macro di Roma le nuove correnti artistiche del Nuovo Continente. Dallo street punk alla wild figuration, fino alla new abstraction

L'arte a stelle e strisce contagia la Capitale

Roma - Sessanta gli artisti che prendono parte alla mostra d’arte viva New York Minute, promossa dalla fondazione Depart e inaugurata settimana scorsa al Macro (Museo d’Arte Contemporanea Roma) di Roma. L’esposizione, curata da Kathy Grayson e in cartellone fino al primo novembre, nasce in collaborazione con le Università romane e comprende le nuove tendenze artistiche a New York: lo street punk, la wild figuration e la new abstraction.

Roma come New York Tra gli stagisti americani dello street punk spiccano Dash Snow, Terence Koh e Hanna Liden; fra quelli della wild figuration rientrano Chris Johanson, AVAF e Francine Spiegel; invece la new abstraction è rappresentata fra gli altri da Dan Colen, Rosson Crow e Ara Peterson. L’iniziativa si propone di fare in modo che l’attività del Macro Future sia soprattutto un’attività di laboratorio per l’arte viva, e ha l’obiettivo di far incontrare artisti stranieri e italiani. Stamattina al Macro Future di Testaccio si è tenuta la presentazione ufficiale dell’evento (assente solo il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti a causa dei fatti dell’Afghanistan), seguita da un’anteprima della stessa mostra.

La vigilia di unove collaborazioni Umberto Croppi, assessore alla Cultura di Roma, riconosce che la mostra New York Minute è un buon punto di partenza rispetto alla sede del Macro Future più estesa che arriverà dopo: "Questa è solo una vigilia, perché il primo punto di arrivo sarà l’apertura della nuova sede del Macro che completerà quella già esistente, e nel mattatoio sono ormai vicini al completamento i nuovi spazi della veranda, concepiti e progettati come laboratori per le discipline artistiche". Il Campidoglio spera, infatti, che "in questo modo la struttura di sperimentazione diventi più imponente, e magari che presto ci sia una individuazione della funzione di altri due capannoni che sono rimasti chiusi, e Roma diventerà veramente una città dell’arte e della formazione, sarà un punto di eccellenza imprescindibile".

I punti cardine della mostra Giampaolo Manzella, capodirettore impresa e formazione della Provincia di Roma, traccia quelli che dovrebbero essere i punti cardine della mostra: "Penso che questa iniziativa sia importante per tre aspetti: primo aspetto è l’internazionalizzazione, perché molto spesso torniamo da viaggi in altre città e ci domandiamo coma mai non avviene questo in Italia; il secondo punto è il format, perchè questa mostra non è una semplice esibizione ma un vero e proprio laboratorio, e le tendenze nascono dal confronto; inoltre il terzo elemento è che la mostra è organizzata da giovani, difatti ho visto l’esistenza a Roma di una classe creativa". "E' molto importante che una classe di questo tipo sia riconosciuta dalle istituzioni pubbliche, e un’amministrazione locale come la Provincia può solo avviare il dialogo e mettere in campo le risorse finanziarie. Lo facciamo stringendo rapporti anche con gli istituti di cultura, in prospettiva di una istituzione di un organismo che dia delle idee.

Solo così sarà raggiunto l’obiettivo di internazionalità che non è un vezzo, ma ormai in una competizione globale è una necessità".

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