Lasciate che la «Trota salonata» nuoti negli stand

Guest star del Salone, purtroppo solo in effigie - su un poster nello stand di Terra Insubre - Renzo Bossi da Varese, detto «la trota»» (che ha dichiarato di tenere Popper sul comodino, mica il karkadè), ha dato forfait all’ultimo momento. Era annunciata una sua visita al Lingotto (manifestazione che non gli dispiacerebbe, dicono i fedelissimi, esportare in Svizzera, o almeno a Busto Arsizio), ma ha preferito rinunciare alla comparsata perché - così riferisce una leggenda salottiera nata già in tarda mattinata e alimentatasi fino a sera, quando se ne parlava ancora alla festa di quelli di minimum fax - temeva l’agguato di Staffelli di Striscia la notizia. E così un tapiro impedì alla trota di nuotare in mezzo ai libri. Tiremm innanz.

UN MERIDIANO NON SI NEGA A NESSUNO. La presentazione del Meridiano Mondadori di Alberto Bevilacqua, protagonisti l’Autore e Antonio Franchini, è stato l’evento più affollato della giornata, a parte la festa di quelli di minimum fax. Bevilacqua ha svelato un segreto, raccontando di aver avuto «un destino scespiriano atavico». Franchini, il nostro miglior editor, ha pensato che la frase fosse un refuso, quale peraltro è. Ma ha elegantemente glissato. Alla fine l’Autore ha ricevuto il saluto di Gad Lerner, passato di lì a concordare con Renata Colorni il suo, di Meridiano.

UN ANTIMERIDIANO È PER POCHI. La presentazione dell’«Antimeridiano» di Oreste Del Buono (Isbn) è stata la perla della giornata. Evento defilato, per pochi. E infatti forse è davvero il libro più bello, qui al Salone. Moderatore dell’incontro, Guido Davico Bonino che con spirito stakanovistico ha presenziato quattro incontri in sei ore: da «Libri e scrittori di via Biancamano» alle 14 all’omaggio a Nico Orengo alle 20. Poi dicono sia andato alla festa di minimum fax.

L’ELEGANZA DELLA SCRITTURA. Tra i più eleganti presenti al Salone, il francesista Giuseppe Scaraffia e l’editore Antonio Sellerio. Ernesto Ferrero? Ni. Gad Lerner? No. Quelli di minimum fax ovviamente più di tutti.

NANI, CLOWN E BALLERINI. Supershow del Salone, la presentazione very chic&vip di Quando cade l’acrobata, entrano i clown, il nuovo libro di Walter Veltroni. Ma più che un libro un romanzo, come ha ricordato Ernesto Ferrero, che ha introdotto l’incontro; ma più che un romanzo un monologo interiore, come ha sottolineato Giovanni Minoli, che ha presentato l’evento; ma più che un monologo interiore un capolavoro, come ha esordito Michele Serra (il comico), che ha moderato la tavola rotonda; ma più che un capolavoro un libro, come giustamente ha detto Paolo Rossi (il calciatore) che è stato il vero protagonista del dibattito. Walter Veltroni ha ringraziato, dicendo che in fondo ha solo scritto quello che sentiva dentro, «perché la memoria è importante». Comunque, grande pubblico e grandi applausi. Tutti per Paolo Rossi (il calciatore).

Poi, usciti i clown, tutti alla festa di quelli di minimum fax. Olè!

DARIO FO ARDE PER LA GELMINI. Nello spettacolino di Dario Fo, un riferimento al ministro Mariastella Gelmini: «È di una sessualità che brucia». Luciferino.
LMas

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