Il lato «privato» della scienza

Un tavolo, una sedia, un microscopio e sei videoclip che ricostruiscono ricordi, suggestioni e passioni di Rita Levi Montalcini, come i quadri di Cezanne, Picasso e Braque o la musica di Bach, Beethoven e Mozart: scienza e arte raccontano all’unisono la figura del Nobel nello spettacolo Le parole di Rita, in programma questa sera ai Giardini della Filarmonica di via Flaminia per la rassegna «I solisti del teatro».
«La scelta di dedicare un lavoro teatrale a Rita Levi Montalcini è lontana da qualsiasi intento celebrativo - spiega l’autrice-regista Valeria Patera -. È piuttosto il naturale seguito di un percorso iniziato nel 2004 e nel quale mi sono occupata di portare nel teatro vita, lavoro, passioni e avventure di grandi personaggi della scienza». Lo spettacolo su Rita Levi Montalcini è l’ultima tappa di un percorso cominciato con il padre dell’informatica Alan Turing e proseguito con il biologo molecolare Max Perutz. E ancora il padre dell’Evoluzionismo, Charles Darwin. Recentemente a Lisbona è stata la volta delle cellule staminali, con un’opera ispirata alla figura di Elena Cattaneo. Le parole di Rita sono quelle ispirate alla sua autobiografia e alle lettere che dagli Stati Uniti scriveva alla madre e alla gemella Paola. Interprete del monologo è l’attrice Anna Bonaiuto. Accanto alla passione per la ricerca scientifica emerge quella per l’impegno sociale, che nella vita di Rita Levi Montalcini si traduce nel lavoro della Fondazione che porta il suo nome a favore delle donne africane. Quello che soprattutto si vuole comunicare, spiega la Patera, è la forte convinzione espressa più volte dal Nobel con le parole: «la conoscenza è per definizione un bene, forse il bene supremo dell’uomo, perché senza di essa non possono esistere gli altri valori fondamentali ai quali ci si appella di continuo». Un messaggio che nel teatro viene trasmesso in uno stile «piacevole e non pesante a diversi livelli percezione». Il risultato è uno spettacolo da seguire con cervello, occhi e orecchie, e che dovrebbe restituire l’idea della leggerezza e della vitalità espresse dalla figura di Rita Levi Montalcini».
A dare voce al premio Nobel sarà una delle attrici più quotate della nostra scena teatrale: Anna Bonaiuto.

La lettura del testo, che intreccia passaggi dell’autobiografia con una scelta di lettere che la scienziata ha scritto dall’America alla madre e alla sorella Paola, sarà contrappuntata da una struttura di diversi videoclip, realizzati da Valeria Spera.

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