Milano - Conduttore e scrittore. La "versione di Mike" uscì meno di
due anni fa: Bongiorno scrisse infatti, a 83 anni, la sua prima
autobiografia insieme al figlio Nicolò e la intitolò "La mia
versione" (Mondadori, pp.383).
La prima "interpretazione autentica" riguarda la celebre
definizione che gli rifilò Umerto Eco in Fenomenologia di Mike
Bongiorno, contenuta nella raccolta di saggi Diario Minimo
(1961): secondo il semiologo Bongiorno aveva successo perchè
era un "uomo medio", fondamentalmente un ignorante dai
congiuntivi traballanti che non dava fastidio a nessuno.
Il boomerang di Eco Replica
dopo oltre 40 anni Bongiorno: "per il giovane Eco
fu anche una specie di boomerang, perchè le sue critiche
suscitarono nelle grandi masse un’ondata di difesa e affetto nei
miei confronti...".
In ’La mia versionè Bongiorno racconta un pò di tutto
delle sua vita con uno stile piano, ma efficace. La sua
partecipazione alla Resistenza che lo porta in galera, dove
incontra Indro Montanelli. Il fatto che Vittorio Veltroni, padre
di Walter e allora alto dirigente della Rai, oltre ad
averlo convinto a lasciare il suo programma radiofonico
newyorchese per restare in Italia, gli abbia affibbiato anche il
nome di Mike prima che liui iniziasse la carriera tv più lunga
del mondo (come è puntualmente segnalato nel Guinness dei
Primati).
Il matrimonio con Daniela Mike parla anche della sua storia con Daniela Zuccoli, che
diventerà la sua seconda moglie. Una donna poco politicamente
corretta e lontana mille miglia, racconta Mike, dal suo stile
di vita di benestante con un garage pieno di fuoriserie. A lei
è dedicato un intero capitolo del libro dal titolo: Daniela.
Quando la conobbe era solo una ragazzina, venti anni più
giovane di lui, con la quale, confessa nel libro, "sono
diventato un personaggio migliore di quello che ero prima".
Prima sola una ragazzina ammirata in un ristorante per
la sua bellezza, come dice lo stesso Mike, poi una vera storia
d’amore segnata da altri incontri "del destino": se la ritrova
a portargli un aranciata durante l’elezione di "Modella
dell’anno", poi di nuovo in un incontro fortuito al ristorante.
La ragazza sembrava, racconta Mike, un prototipo hippie:
Citroen due cavalli, capelli lunghi e sciolti, libri ’di
sinistrà e Contessa di Paolo Pietrangeli nel mangianastri. "Quando Daniela disse ai suoi amici che mi avrebbe raggiunto
nell’isola di Vulcano", confessa Mike, "fu una vera
tragedia".
Le mitiche gaffes Nel libro Mike non si esime dal dare la sua versione anche
sulle celeberrime gaffes, che secondo molti lui steso creava ad
arte per incarnare il personaggio tratteggiato da Eco.
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