Lavezzi: «Il 10 di Diego? Voglio fare la storia con il mio 22»

Una cosa è certa: la sfida con il Chelsea arriva nel miglior momento stagionale del Napoli. Sei vittorie consecutive, compreso il successo sui Blues nella partita di andata. In un mese, dal ko in coppa Italia con il Siena, la squadra di Mazzarri ha cambiato volto, tornando brillante fisicamente, feroce ed aggressiva come la vuole il tecnico di San Vincenzo. Che ha avuto il merito di operare sulla psicologia dei giocatori, abbassando un po’ i toni nelle conferenze stampa, applicando alcune modifiche tattiche e ampliando la gamma di schemi offensivi (specie sui calci piazzati).
Aurelio De Laurentiis è già da ieri a Londra: nella ricca agenda del patron azzurro tanti impegni di lavoro e una serie di incontri e interviste che serviranno a promuovere il marchio Napoli a livello internazionale. Ma alla vigilia della partita, sarà accanto alla squadra che avrà un quartier generale principesco: ritiro nella zona di Kensington, una delle più signorili della capitale inglese. Qui è nata la regina Vittoria e aveva la sua dimora la principessa Diana.
Di regale il Napoli ha in questo momento l’attacco: Cavani è tornato a segnare con continuità, Lavezzi sta realizzando reti allo stesso ritmo del Maradona stagione 1987-88. I paragoni con Diego - che sta provando a chiarire con il Fisco italiano la sua vertenza legata a un mancato pagamento di 40 milioni di euro - esistono da tempo. Qualcuno ha peccato di blasfemia volendo dare al «Pocho» la maglia numero 10. «Non scherziamo, io mi tengo la 22 perchè sono Lavezzi e voglio essere ricordato per quello che ho saputo dare», così la punta argentina. La sua straordinaria maturazione (è più vicino alla porta, più allenato nelle conclusioni, sempre più leader e trascinatore in campo), sta facendo la differenza. «Eze è fondamentale per la squadra, quello che ti dà la voglia, che ti spinge ad andare avanti e a dare il massimo, non molla mai e vuole vincere sempre: bellissimo avere compagni così», le parole di elogio del Matador Cavani.
Con 50 gol in 27 partite, l’attacco azzurro rappresenta il punto di forza di questa squadra. E con le inglesi, le punte azzurre hanno ottimi precedenti. «Loro avranno il sangue negli occhi dopo la sconfitta al San Paolo, sarà una gara difficile», chiosa Cavani. Basterà più attenzione in difesa (Mazzarri si è molto arrabbiato per il rilassamento del reparto sui tre gol incassati dal cagliaritano Larrivey, ndr), l’esempio del Milan deve essere di lezione.

«Ispiriamoci all’Arsenal, avremo la speranza di ribaltare il risultato», il grido di battaglia di Di Matteo, all’esordio europeo da primo allenatore sulla panchina del Chelsea. A Napoli, dove la scaramanzia è di casa, fanno già gli scongiuri.

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