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«Un lavoro degno»: la ricetta di Ratzinger per i giovani

MadridNel mondo di oggi «non mancano difficoltà». Ci sono «scontri anche con spargimento di sangue», attentati «all'altissimo valore della persona umana», non sempre «si rispetta l'ambiente e la natura». I giovani «guardano con preoccupazione al futuro di fronte alla difficoltà di trovare un lavoro degno». Altri «hanno bisogno di essere messi in guardia per non cadere nella rete della droga». Il Papa parla a 360 gradi nel suo primo discorso ufficiale in terra spagnola, dove si trova per partecipare alla XXVI Giornata Mondiale della Gioventù, e tocca i temi più caldi. Al suo arrivo all'aeroporto di Madrid è stato accolto dal premier José Rodriguez Zapatero, presentatosi nonostante non fosse stato ufficialmente invitato, e da re Juan Carlos, con un piede ingessato, e dalla regina Sofia. Sussistono tensioni e scontri aperti in tanti luoghi del mondo anche con spargimento di sangue.
La giustizia e l'altissimo valore della persona umana si sottomettono facilmente a interessi egoisti, materiali e ideologici. Non sempre si rispetta, come si deve l'ambiente e a natura, che Dio ha creato con tanto amore». Nelle preoccupazioni di Papa Benedetto XVI ci sono anche le condizioni di precarietà lavorativa per molti giovani, la droga, le persecuzioni dei cristiani. «Molti giovani - afferma - guardano con preoccupazione al futuro di fronte alla difficoltà di trovare un lavoro degno, o perché l'hanno perduto o perché precario e insicuro. Altri hanno bisogno di essere messi in guardia per non cadere nella rete della droga, o di avere un'assistenza efficace, se, purtroppo, vi fossero caduti. Non pochi, a causa della loro fede in Cristo, soffrono in se stessi la discriminazione, che arriva al disprezzo e alla persecuzione aperta od occulta che patiscono in determinate regioni e paesi. Li si perseguita volendo allontanarli da Lui, privandoli dei segni della sua presenza nella vita pubblica, e mettendo a tacere perfino il suo santo Nome». È pronta e immediata la risposta del Papa: «Invece io mi accingo a dire ai giovani, con tutta la forza del mio cuore: che niente e nessuno vi tolga la pace; non vergognatevi del Signore. Egli non ha avuto riserve nel farsi uno come noi e sperimentare le nostre angustie per portarle a Dio, e così ci ha salvato». Intanto continuano le proteste da parte degli indignados. Otto persone sono state arrestate e 11 sono rimaste ferite, tra cui due agenti, in seguito a scontri scoppiati a Madrid tra contestatori di papa Benedetto XVI e la polizia. Hacker ancora non identificati hanno attaccato il sito ufficiale della Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid, provocandone la paralisi per oltre un’ora. L’attacco è intervenuto mentre Papa Benedetto XVI arrivava a Madrid, dove fino a domenica presiede la Giornata Mondiale della Gioventù in mezzo a centinaia di migliaia di giovani pellegrini. L’attacco interviene all’indomani degli incidenti di Puerta del Sol, dove centinaia di indignados e di pellegrini si sono confrontati con pesanti scambi verbali al termine di una manifestazione di 140 associazioni laiche contro i costi «esorbitanti» della visita del Papa, costi che invece come ha dichiarato il Vaticano sono a carico della Chiesa.

E non è mancato il solito gruppo di gay che hanno accolto il Pontefice da una «besada popular» contro la politica della Chiesa nei confronti della omosessualità.

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