Lavoro per i disabili, un percorso di guerra

Enza Colagrosso

Domani scade la domanda per il bando numerico di avvio al lavoro nelle aziende per i disabili fatto dalla Provincia di Roma. Per questo, un po’ per curiosità e un po’ per conoscerne le professionalità, abbiamo cercato il concorso sul sito della Provincia. La cosa è apparsa subito ardua e difficile infatti, se ci seguite nel percorso, capirete quanto sia facile per un disabile trovare un posto di lavoro con la Provincia...
Dall’«homepage» dell’ente, il percorso deve iniziare cliccando sull’icona «economia e lavoro». Poi si prosegue, di schermata in schermata, sempre senza alcun richiamo ai concorsi, fino ad arrivare a «pubblicazione di graduatorie» che scadono una il 28 e l’altra il 29 luglio 2005 che certo non suggeriscono alcun riferimento ai concorsi. Perseverando però nella ricerca, abbiamo cliccato anche su questa schermata. Quelle che abbiamo dovuto scorrere sono state ben 165 pagine di graduatorie che contenevano un’interminabile lista di nomi. Soltanto ai pazienti o ai curiosi arriva poi il premio: il bando per l’avviamento alle aziende dei lavoratori disabili.
A questo punto, dopo le ultime denunce fatte anche dalla Uil ci aspettavamo di trovare una miriade di offerte, perché ormai è noto a tutti che i posti per disabili che risultano essere «scoperti» nella nostra provincia, sono almeno 10.000, ma non è stato così. Le offerte sono limitatissime e questo grazie soprattutto al fatto che la Provincia di Roma, un anno fa, ha concesso fino a 10 anni di tempo, alle aziende, per integrare nel loro organico i disabili e mettersi così in regola con le leggi vigenti.
Denuncia questa già fatta da Francesco Petrocchi, vice capogruppo di An a palazzo Valentini che ha spiegato: «La Provincia di Roma ha posto in essere un atto che ha conseguenze molto gravi perché propone un’interpretazione totalmente squilibrata della legge, che penalizza i diversamente abili a solo favore dei datori di lavoro».
Ma tralasciamo per un momento il fatto che la giunta Gasbarra con la delibera provinciale 691/32 del 4 agosto 2004 ha reso più difficile ai disabili trovare lavoro e vediamo le offerte proposte. Tra le mansioni più originali c’è quella dei «maturatori di banane». E che dire dei laureati in Economia con esperienza nel credito agevolato, oppure degli Ingegneri in telecomunicazioni con compiti di analisi e sviluppo? Quanti ce ne saranno di disabili iscritti al collocamento obbligatorio con queste qualifiche super-specialistiche? E, curiosità per curiosità, spicca poi il caso di una azienda telefonica che non cerca disabili, ma orfani o equiparati, che dovranno svolgere mansioni di «gestione allarmistica di rete (quale non si sa) attraverso sistemi specifici di supervisione e relativa manutenzione».
La Provincia di Roma di tutto potrà essere accusata meno che di aver ghettizzato i diversamente abili, infatti li considera «normali» a tutti gli effetti. «Del resto come meravigliarsi - sottolinea ancora il vicecapogruppo di An - Gasbarra solo pochi giorni fa si è vantato di aver affidato alle cooperative sociali (cioè quelle con disabili) la manutenzione delle strade della provincia e la potatura degli alberi. Una cosa sola vorrei ricordare a questi amministratori - conclude Petrocchi - che la legge 68 ha assegnato alla Provincia il compito di “concordare” con le imprese le mansioni più idonee ai disabili.

Queste invece vengono proposte loro a scatola chiusa o con formulazioni tali che sembrano essere pensate solo per non essere assegnate. Al presidente Gasbarra chiedo: se i disabili con queste mansioni per ora non si riescono a reperire, fra quanti mesi o anni uscirà il prossimo bando?».

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