Lavoro

Partita Iva, ecco la procedura e i costi per chiuderla

Chiudere una partita Iva è un'operazione facile e tendenzialmente gratuita, occorre però fare le cose per bene per non incappare in sanzioni. Ecco quali passi seguire e cosa sapere

Partita Iva, ecco la procedura e i costi per chiuderla
Tabella dei contenuti

Nel 2020 in Italia esistevano 8,2 milioni di partite Iva, 6,2 milioni delle quali attive. Nel corso dello stesso anno ne sono state aperte 465mila e ne sono state chiuse 320mila. Secondo i dati dell’Osservatorio sulle partite Iva del ministero dell’Economia e delle Finanze, nel corso del 2021 ne sono state aperte altre 549mila circa, il 67,2% delle quali (369mila) da persone fisiche.

Questi numeri dimostrano che ogni anno centinaia di migliaia di persone aprono o chiudono una partita Iva. Il tema dell’apertura lo abbiamo già trattato, qui ci soffermiamo sulla procedura da seguire per chiuderne una.

Come chiudere una partita Iva

Chiudere una partita Iva intestata a una persona fisica è semplice e prevede una sola procedura sia per quelle che sottostanno al regime ordinario sia per quelle sotto l’egida del regime forfettario e dei minimi.

Le uniche differenze sono riconducibili all’iscrizione della partita Iva al Registro delle imprese.

Se la partita Iva è iscritta occorre usare il software ComUnica mediante il quale trasmettere gli adempimenti relativi alla Camera di commercio, all’Agenzia delle Entrate, all’Inail e all’Inps.

Al contrario, le partite Iva non iscritte al Registro delle imprese, possono limitarsi a usare il modello AA9/11 messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate e consegnarlo a mano presso l’ufficio competente o, in alternativa, inviarlo per raccomandata con ricevuta di ritorno oppure tramite il servizio Entratel.

L’Agenzia delle Entrate rilascerà in seguito la ricevuta di chiusura che sarà necessario fare pervenire anche alla cassa previdenziale e all’Inail.

Quando pagare e quando no

La chiusura di una partita Iva non iscritta al Registro delle imprese è gratuita mentre, nel caso in cui sia iscritta, occorre comprare una marca da bollo da 16 euro da allegare alla documentazione da presentare all’Agenzia delle Entrate entro il trentesimo giorno dalla cessata attività.

Quello del termine di trenta giorni è un aspetto importante, perché non osservarlo può avere conseguenze.

Il rischio delle sanzioni

Una partita Iva va chiusa entro 30 giorni dalla cessazione dell’attività. Chi non rispetta questo termine può vedersi chiudere la partita Iva d’ufficio dall’Agenzia delle Entrate la quale, facendo controlli periodici, ritiene che vadano chiuse quelle relazioni che non sono più movimentate da tre anni e per le quali non è stata presentata istanza di chiusura.

Quando l’Agenzia delle Entrate ritiene che una partita Iva sia inattiva, oltre a chiuderla d’ufficio, applica una sanzione di 516 euro, ridotti a 172 se saldati entro 30 giorni.

Chiudere la partita Iva di una società

Chiudere una società è più complicato. Prima di ogni altra cosa occorre metterla in liquidazione seguendo una procedura specifica e sarà possibile chiudere la partita Iva soltanto dopo avere estinto i rapporti con dipendenti, clienti, fornitori e tutte le parti coinvolte. Si tratta di un iter dalla durata variabile che dovrebbe essere seguito da uno specialista, soprattutto nel caso di società medio-grandi o con un notevole giro d'affari.

Come verificare la chiusura della partita Iva

Anche per puro scrupolo, è opportuno verificare che la procedura di chiusura della partita Iva si sia conclusa con successo. Per farlo è sufficiente consultare il sito dell’Agenzia delle Entrate inserendo il numero della partita nel campo a sinistra e, dopo avere digitato il codice di conferma, cliccare sul bottone Invia. Il sito indicherà se la partita Iva è chiusa oppure ancora attiva.

Come dichiarare i redditi dopo la chiusura della partita Iva

Quando si chiude una partita Iva ci si attende che le fatture siano già state tutte emesse. Tuttavia, nel caso in cui fosse necessario emettere fattura dopo la chiusura della partita Iva, occorre ripiegare su una ricevuta. Qualora si incassasse un credito pregresso dopo la chiusura della partita, tale reddito va indicato nel Modello unico nel quadro RL Redditi diversi.

Riaprire la partita Iva

Può succedere che, dopo avere chiuso la partita Iva, si presenti la necessità di riattivarla. In questo caso la procedura è inversa a quella seguita per la chiusura.

Per riaprire una partita Iva iscritta al Registro delle imprese occorre usare il software ComUnica per annullare la comunicazione di chiusura e riattivare le posizioni presso la Camera di commercio, l’Inps e l’Inail.

Per le partite Iva non iscritte, sempre compilando il modello AA9/11, occorre annullare la richiesta di chiusura, indicando la data in cui tale richiesta è stata fatta.

Quando l’Agenzia delle Entrate comunicherà l’avvenuta riapertura della partita Iva, sarà necessario inoltrare la ricevuta all’Inps e all’Inail.

Commenti