Moduli, siti e procedure: ecco come dare le dimissioni online

Le dimissioni online sono uno strumento per la protezione del lavoratore, soprattutto quelli costretti a firmare dimissioni che il datore di lavoro potrà usare come meglio crede

Moduli, siti e procedure: ecco come dare le dimissioni online

Datori di lavoro che assumono dipendenti ai quali fanno firmare un foglio di dimissioni in bianco e senza data, per poi farne uso all’occorrenza senza subire conseguenze. Sembra una finezza da film noir ma è tutt’altro che un’invenzione letteraria, tant’è che il legislatore ha ritenuto necessario intervenire per bloccare questa tendenza illegale.

Le dimissioni online sono state introdotte per ovviare a questo problema, tant’è che il lavoratore, per accomiatarsi dal suo attuale datore di lavoro, deve seguire una procedura specifica.

Questo è soltanto uno dei cambiamenti che vengono apportati con una certa ciclicità alle norme che disciplinano i contratti di lavoro.

Le dimissioni online

Al di fuori delle disposizioni particolari imposte dai Contratti collettivi nazionali di lavoro (Ccnl) o dai contratti individuali, il lavoratore non deve motivare le ragioni delle dimissioni volontarie. Una riservatezza di cui gode il lavoratore dipendente ma che giova indirettamente anche a quei datori di lavoro che fanno firmare al lavoratore delle dimissioni “in bianco” e che si ritrovano il coltello dalla parte del manico.

Dal 2016, ogni interruzione di un contratto di lavoro deve essere comunicata al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

In altre parole, al ministero vanno comunicati sia i licenziamenti, sia le dimissioni volontarie, sia le interruzioni di rapporti di lavoro consensuali. Lo stabilisce il primo comma dell’articolo 26 del decreto legislativo 151/2015.

Questa norma impedisce al datore di lavoro di fare uso indiscriminato delle dimissioni in bianco che eventualmente custodisce. Tocca al lavoratore dare le dimissioni, di sua spontanea volontà, attraverso una procedura inalienabile, pena la non validità della risoluzione del contratto.

Chi deve dare le dimissioni online?

Va detto subito che le dimissioni online sono applicabili ai lavoratori del settore privato e non a quelli pubblici.

Tuttavia, l’iter non si applica:

  • Alle dimissioni durante il periodo di prova

  • Alle dimissioni dei lavoratori domestici

  • Alle dimissioni dei lavoratori del comparto marittimo

  • Alle dimissioni volontarie di un genitore durante i primi tre mesi di vita del figlio

  • Alle dimissioni e alle risoluzioni consensuali firmate presso una commissione di certificazione.

Allo stesso modo, la procedura telematica non si applica ai dipendenti di società private partecipate al 100% da un ente pubblico.

Come si danno le dimissioni online

Il lavoratore del settore privato che vuole interrompere volontariamente il proprio contratto di lavoro, ha a disposizione diversi canali per presentare le dimissioni telematiche:

  • Mediante il portale Cliclavoro, accedendo con le proprie credenziali digitali

  • Rivolgendosi a un soggetto abilitato (sindacati, patronati, commissioni di certificazione, consulenti del lavoro ma anche le sedi territoriali dell’Ispettorato nazionale del lavoro.

Il modulo apposito deve essere compilato e trasmesso al datore di lavoro (tramite Pec) unitamente alla Direzione territoriale del lavoro pertinente, emanazioni del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali dislocate in ogni provincia.

Il preavviso

Benché il legislatore abbia introdotto le dimissioni online, i termini di preavviso non sono cambiati. Il lavoratore deve quindi fare pervenire le proprie dimissioni al datore di lavoro secondo le norme indicate nei Ccnl o nel proprio contratto.

L’articolo 2118 del Codice civile stabilisce l’obbligo di rifondere il datore di lavoro qualora i termini del preavviso non fossero congrui con quanto stabilito dalle norme e dalle leggi vigenti.

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