Lazio Contro il Milan il sogno è riconquistare il pubblico

Avversario il Milan, la Lazio si trova questa sera a giocarsi la partita della vita, come se dall’esito finale del match in programma alle 20,45 (si comincia un quarto d’ora più tardi a causa di una protesta dell’Assocalciatori per la vicenda legata ai calciatori Possanzini e Mannini) dipenderà l’intera stagione. Perché i biancocelesti, in caduta libera dopo il ko patito in casa col Cagliari sette giorni fa e la débacle di mercoledì sera con la Sampdoria, devono per forza di cose rispondere in maniera adeguata a chi li accusa di scarso attaccamento alla maglia.
Insomma, serve un successo o perlomeno una prestazione che inorgoglisca i tifosi contro il diavolo rossonero, al quale l’arrivo di Beckham ha ridato smalto e gol, profondità di gioco e tocchi di classe. «È vero che veniamo da due sconfitte consecutive - spiega Delio Rossi - ma questo non significa che bisogna buttare via tutto. Indipendentemente da infortuni e squalifiche». Si aggrappa dunque alla forza del gruppo il tecnico romagnolo, pur di non perdere di nuovo all’Olimpico. «Per passare la burrasca voglio una Lazio tosta e unita», sentenzia il signor Delio, che in riferimento alle contestazioni del popolo biancoceleste è pronto ad aggiungere: «Non avevamo certo bisogno della scossa dei tifosi, molti dei quali però ieri (venerdì, ndr) ci hanno tenuto a far sapere il loro attaccamento in un momento così particolare».
Quanto alle scelte tecniche, Carrizo rischia di restare in panca anche questa sera (già contro la Samp gli è stato preferito Muslera). E poco importa che l’allenatore gli faccia da chioccia sottolineando che «lui è uno che ha personalità da vendere ma viene da un calcio totalmente diverso» e che «Muslera ha fatto bene a Genova contro la Samp, anche se ha subito tre gol». Perché poi aggiunge, riferendosi al ruolo dell’estremo difensore, che «non sono certo abituato a sostituire il portiere a seconda dell’avversario. Secondo me una volta che si è deciso su chi puntare non si può tornare indietro».
Il trainer si sofferma anche su altri elementi in apparente stato di crisi. Su Zarate, ad esempio. «A differenza di Carrizo - sostiene Rossi - è stato presentato bene ma non come lui e non aveva grandissime aspettative. Poi invece ha fatto sei gol in quattro partite ed è stato esaltato; ora è nella normalità, ci può stare nell’arco del campionato una leggera flessione, ma questo non significa un regresso». Molto vicino al ritorno in campi è invece Matuzalem: «Ha bisogno di giocare per trovare la condizione», sentenzia Rossi. Dunque il buon Marcelino oggi sarà schierato sin dal primo minuto al fianco di Brocchi, Ledesma e Mauri a centrocampo, mentre le maglie di titolare in difesa saranno assegnate a De Silvestri (che sostituisce l’elvetico Lichtsteiner squalificato), Siviglia, Rozenhal e Radu. E stavolta, invece del tris, in attacco Rossi calerà la coppia, quella d’inizio campionato formata da Zarate e Pandev. Rocchi è infatti fermo in infermeria per acciacchi e Foggia è appiedato dal giudice sportivo.

Ne deriva che in panchina si accomoderà il diciottenne Mendicino, ragazzo prodigio della formazione Primavera targata Sesena. «Niente alibi, voglio una Lazio tosta», l’input di Rossi risuona ancora dentro Formello. Mai come stavolta i suoi uomini dovranno assecondarlo.

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