Lazio in crisi nera: otto partite in campionato senza vittorie e zona retrocessione molto vicina. Ma soprattutto unaltra sconfitta interna contro il Cagliari che acuisce i problemi di una squadra che pare senza identità. Se poi ci si mette la papera clamorosa di Muslera, ricordo funesto di un passato che sembrava ormai lontano, ecco che il quadro è completo.
La formazione di Ballardini si è infilata in un tunnel dal quale non riesce ad uscire. E la nuova deludente serata dellOlimpico, diventato più nemico che amico, scatena la dura contestazione della curva Nord: cori e fischi per Ballardini, allenatore sempre più sulla graticola nonostante le rassicurazioni di Lotito e del ds Tare, cori per il presidente ma anche per molti dei giocatori ieri in campo (primo fra tutti capitan Rocchi, autore di una prova incolore e sostituito a un quarto dora dalla fine), invocato addirittura lex Diego Simeone.
Limpressione che il tecnico non sappia più che pesci pigliare: cambi di modulo continui forse più nocivi che benefici, il gruppo ha buone individualità ma manca un vero e proprio leader, Zarate che gioca bene ma non inquadra più la porta così come gli altri attaccanti (vedi Cruz e lo stesso Rocchi). Insomma una serie di problemi, accentuati ieri da alcune assenze importanti, soprattutto a centrocampo: Dabo squalificato, Baronio con la febbre, Mauri in campo solo nella ripresa anche lui reduce da influenza e il giovane Perpetuini «costretto» a vestire una maglia da titolare.
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