Lazio, Rossi allontana la crisi Dopo la sconfitta con l’Atalanta il tecnico invita a guardare avanti: «Bella prestazione»

E mercoledì sera all’Olimpico arriva il Cagliari

Perdere una partita quando si è in pieno recupero subendo un gol messo a segno in acrobazia e realizzato da Riccardo Zampagna, che una marcatura così l’aveva preannunciata, fa male al cuore del tifoso laziale. Specie perché s’era ipotizzato che la sfida con gli orobici avrebbe potuto rappresentare la svolta della stagione un po’ come era accaduto lo scorso campionato. Ricordate? Alla quarta giornata i biancocelesti, anche allora tre punti in classifica, s’erano trovati di fronte l’Atalanta, sia pure sul terreno amico, e l’avevano messa alle corde (1-0) creando i presupposti per un campionato che si sarebbe poi concluso con l’ingresso in Champions League e il ritorno nell’aristocrazia del calcio continentale.
Il blitz però ieri non è riuscito e stavolta a sorridere è l’ex allenatore romanista Del Neri, che sale a 8 punti in classifica mentre la Lazio, cinque lunghezze dietro, viene relegata nei bassifondi della classifica. Non lacrima però lo spogliatoio dei biancocelesti, almeno a giudicare dalle parole di mister Rossi: «Abbiamo fatto una bella prestazione - commenta il tecnico al novantesimo -. Abbiamo avuto due occasioni limpide nel primo tempo. Poi nella seconda frazione di gara, non c’è stata partita e abbiamo dominato», ha aggiunto Rossi, dispiaciuto solo per l’esito finale della partita. Quasi a dire che la vittoria degli orobici è arrivata per grazia divina, anzi, sia stata figlia di un paio di casualità: «Loro hanno trovato il 2-1 con un pallone buttato in avanti. Dispiace, c’è stata comunque una prestazione di livello dei miei». Non la pensano però come lui i cronisti al seguito della squadra, che nel dopogara hanno commentato via etere in maniera negativa la prestazione dei tesserati di Claudio Lotito.
Il mister della Lazio ha fatto comunque spallucce, consapevole del fatto che visse l’alba della stagione 2006/2007 nella stessa identica maniera. Ieri ha ridisposto in campo la squadra col 4-4-2, rivoluzionando il 4-3-1-2 studiato la scorsa stagione: «La squadra ha questo schema nel dna, ma a seconda delle circostanze e delle caratteristiche dei miei giocatori penso che si possa cambiare. Anche in considerazione del fatto che si gioca ogni tre giorni». Inutile dire che per il tecnico romagnolo la partita di ieri è stata particolarmente sentita: del resto, fino a tre anni fa, sedeva sulla panchina oggi occupata da Del Neri. «Devo ringraziare i tifosi nerazzurri, giocare contro l’Atalanta non sarà mai una cosa normale per me», ha commentato da buon ex Rossi.
Per fortuna che non c’è tempo per le polemiche, perché fra due giorni (mercoledì, ore 20,30) si gioca la quinta di campionato.

Dentro lo stadio Olimpico sbarca il Cagliari, squadra che finora ha sbancato il San Paolo alla prima di campionato e ha rischiato di vincere anche a Parma, dove ha diviso la posta più per demeriti propri che per pregi dell’avversario. Concedere ai sardi formato trasferta anche solo un pareggio significherebbe annunciare in maniera certa la crisi.

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