Gian Piero Scevola
Il calcio italiano rischia davvero di essere rappresentato in Europa da tre squadre soltanto: Inter in Champions, Roma e Chievo in Uefa. La situazione è drammatica perché, malgrado la fiducia e le rassicurazioni del Commissario straordinario, Guido Rossi, malgrado la voglia del presidente della Caf, Cesare Ruperto, di procedere da lunedì a marce forzate nel maxiprocesso dellOlimpico, i tempi per iscrivere i nostri club nelle coppe europee sono risicati. E la celerità chiesta da Ruperto giovedì allapertura del processo rischia di scontrarsi contro il muro dei difensori che, accontentati con tre giorni supplementari per studiare gli atti, attueranno una strategia volta a prolungere i tempi, con tante richieste di nullità.
Ruperto però ha una carta segreta (i trucchi del mestiere non può che fornirglieli quella vecchia volpe della giustizia sportiva che risponde al nome di Carlo Porceddu): con i tre giorni concessi ha evitato tanti ricorsi al Tar e ora, si può esserne certi, respingerà tutte le eccezioni di nullità (che verranno presentate lunedì mattina) e costringerà i difensori a limitare i tempi degli interventi: tot minuti per tutti, senza poter sforare. È una delle prerogative della giustizia sportiva, che concede maggiore elasticità e poteri decisionali alla commissione giudicante e non deve aggirare molti paletti della giustizia ordinariai. LUefa ha intanto fatto sapere che il 27 luglio è la data ultima per liscrizione delle squadre italiane e che è fiduciosa che il processo si concluda in tempo utile.
Si conoscono intanto le linee difensive di Lazio e Fiorentina. Tre le eccezioni dei viola: primo, la Caf sarebbe incompetente a giudicare in prima istanza perché il compito toccherebbe alla Commissione disciplinare di Milano; secondo, i termini processuali imposti dal comunicato 12 del 15 giugno 2006 sono troppo stretti e limitano le possibilità della difesa; terzo, Diego Della Valle, presidente onorario della Fiorentina, non ha alcun potere di rappresentanza e di firma, non è tesserato Figc e quindi non può essere deferito.
Nelle 10 pagine della memoria difensiva, la Lazio contesta la grave violazione dei termini di presentazione che non ha permesso ai difensori di preparare al meglio le memorie ma, soprattutto, mette in discussione la stessa legittimità della nomina di Guido Rossi a Commissario della Figc, con conseguenza di illegittimità per tutte le sue decisioni. La Lazio chiede inoltre di poter disporre dellintera documentazione in possesso della Procura di Napoli. E Lotito aggiunge: «Sono una persona corretta, ma soprattutto una persona perbene. Tutta questa situazione che mi riguarda è una vicenda kafkiana. Ho solo chiesto - e cè una lettera ufficiale depositata come atto - arbitraggi più equi. Quanto alle mie dimissioni, chieste anche da Rosella Sensi, con la quale ho parlato, non le darò perché sono innocente».
«Se ci sono stati degli errori e delle deficienze, purché siano provate, allora si pagherà», il commento del presidente del Gruppo Agnelli, Gianluigi Gabetti, il quale precisa che la Juve «imposterà la linea di difesa con limpegno di chi vuol tutelare i propri diritti».
Li tutela anche il Milan, con Adriano Galliani che ieri ha partecipato a Roma al Consiglio di Lega (assenti Garrone e Rosella Sensi). «È stato dato lok dalla Lega alla Covisoc per le iscrizioni ai campionati delle 42 società di A e B», afferma Galliani. «La Lega accerta i pagamenti degli stipendi dei giocatori e i rapporti tra club italiani e stranieri. Il resto è competenza della Figc. Le classifiche ci sono e aspetteremo le decisioni della Corte federale sia per quanto riguarda i campionati, sia per ciò che attiene alla coppa Italia e le otto squadre che salteranno i primi turni, mentre la Supercoppa è, per ora, la partita tra Juventus e Inter. Stiamo anche preparando le nuove regole etiche della Lega che il 26 saranno presentate allassemblea nel corso della quale eleggeremo un presidente, che sicuramente non sarà il numero uno di un club. Quanto a me, rappresenterò il Milan in Lega e sarò presente ogni giorno al maxi processo, non perché sia un dovere, ma per una forma di rispetto nei confronti della giustizia sportiva».
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