La Lega contro l’Imu sulla prima casa e tutte le isole azzurre

(...) Il contenzioso è però una cosa lunga. Intanto un Rixi sindaco non alzerebbe l’aliquota minima del 4 per mille sulle prime case? E come potrebbe far fronte a queste minori entrate? «Sì, il braccio di ferro sarebbe lungo, ma non mi spaventa l’idea - replica sicuro il candidato -. Di certo si dovrebbe comunque imporre aliquote minime sulle prime case. I soldi devono piuttosto entrare con tasse di scopo, cioè tasse che i cittadini sanno a cosa servono e comunque graduali in base al reddito. L’Imu invece non fa differenza tra chi ha e chi non ha disponibilità».
L’altro modo per fare cassa, secondo Rixi è quella di ottenere di lasciare a Genova i soldi dell’extragettito portuale, «soldi della città che devono essere reinvestiti qui». Per questo verrà nei prossimi giorni lanciata la raccolta firme per presentare la proposta di federalismo portuale. Il concetto di base è quello di fare in modo che i cittadini non debbano tirar fuori direttamente i soldi ogni volta che fanno qualcosa. Ma che comunque ogni attività renda qualcosa all’area in cui viene svolta.
Proprio nel senso di un alleggerimento della pressione sui cittadini è da leggere l’altro punto fermo del programma di Rixi: l’abolizione delle Isole Azzurre. «Non le Blu Area - precisa - che sono un’altra cosa. Qui si tratta intanto di non ingannare gli automobilisti che spesso non colgono la differenza tra Blu Area e Isola Azzurra. Poi lasciare un periodo di parcheggio libero, magari i primi 40 minuti, per consentire di fare la spesa o una commissione. Da lì in poi si dovrebbe iniziare a pagare e in misura sempre crescente, non sempre la stessa tariffa». Senza contare però che per incentivare l’uso di mezzi pubblici occorre anche creare parcheggi gratuiti dove lasciare l’auto per poi passare all’autobus.
«Genova comunque non ha meno risorse di altre città - sintetizza Rixi -. Il problema è semmai come vengono impiegate. E qui si torna al discorso della tassa di scopo che consente ai cittadini di sapere come vengono impiegati i loro soldi e perché pagano qualcosa». Accanto al candidato sindaco c’è Alessio Piana, capogruppo uscente e ricandidato consigliere, che ricorda tutti gli sprechi di soldi, le consulenze pagate, i viaggi della giunta e del personale, la gestione dei teatri e degli immobili comunali. Poi c’è tutto il discorso dei «furbetti» sui quali Rixi intende applicare la tolleranza zero. «Solo sui servizi sociali, eliminando l’assistenza a chi non ne ha diritto, si potrebbe risparmiare almeno il 25 per cento - assicura -. Io comunque intendo far certificare le dichiarazioni dei redditi di chi chiede l’assegnazione di una casa popolare o qualche agevolazione all’Agenzia delle Entrate. Servono controlli, per aiutare chi davvero lo merita».
Anche sul tema dello smaltimento rifiuti il programma della Lega non prevede scelte epocali. Di certo non la realizzazione di impianti enormi. «Forse la tecnologia del termovalorizzatore è superata - spiega Rixi -. Ad esempio non capisco perché il Comune di Genova abbia messo da parte il progetto della “torcia al plasma” portato avanti dalle Università di Genova e di Napoli e che potrebbe essere sviluppato da Fincantieri con una conseguente prospettiva positiva per la nostra industria». La torcia al plasma è un sistema che consente di ridurre notevolmente le emissioni di inquinanti e contemporaneamente di trasformare le ceneri in un materiale vetroso utilizzabile in vari modi.

«Sarebbe comunque un impianto ridotto, a misura provinciale per dire basta al commercio di rifiuti e agli interessi delle ecomafie», conclude Rixi che poi accenna anche alla necessità di aumentare l’offerta di posti negli asili nido e di rivedere la macchina comunale, prima su tutte Aster, trasformata in una «task force di poche centinaia di persone ben preparate e motivate per agire nelle emergenze. Per l’ordinaria amministrazione meglio avvalersi di volta in volta delle imprese provate».

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