Candidato civico o politico? Il vero dilemma oggi sembra questo, più ancora dell'alleanza da presentare alle comunali di Milano, che saranno un grande test nazionale. Molti - visti anche i risultati delle Regionali - si stanno orientando su un profilo da indipendente. Ed è questo l'identikit tracciato da Matteo Salvini nell'intervista al «Giornale». Anche la coordinatrice regionale di Forza Italia, Mariastella Gelmini, conferma di non avere preclusioni su una ricetta simile. «Continuo a pensare che la strada per le elezioni sia lunga e che sicuramente sia positiva la ricerca di un candidato sindaco super partes che sia espressione della società civile» ammette, anche se aggiunge: «Non rinuncio a immaginare un centrodestra unito e rispetto a questo credo che dividere la coalizione vorrebbe dire dare alla sinistra un grande vantaggio e non sarebbe utile a nessuno». L'unità del centrodestra viene riconosciuta come priorità da tutti. Ed è condivisa dalla Lega. Il ragionamento che sottintende l'identikit di Salvini lo spiega il capogruppo Alessandro Morelli : «Se il candidato dovesse essere un politico, io credo che dovrebbe essere della Lega. E non è vero che sindaco e governatore non possano essere dello stesso partito. Roberto Formigoni e Letizia Moratti erano entrambi del Pdl».
A una candidatura a sindaco di Salvini nessuno nel centrodestra oggi direbbe no. Ma lo stesso Salvini ha fatto più di un passo indietro. Sembra definitivo. È chiaro che, a queste condizioni, alla Lega oggi piaccia una soluzione civica, l'imprenditore d'area, anche se al momento non vengono confermate le voci che vorrebbero corrispondere a questo identikit il nome di Claudio De Albertis , ex presidente di Assimpredil, l'associazione dei costruttori. Sicuramente raccoglierebbe consensi il nome di Paolo Del Debbio . Morelli lo conferma: «A parte Salvini, oggi, è l'altro che piace a tutti. Io sarei pronto a sostenerlo e a tirare la carretta per lui. Però deve farsi avanti. Per amministrare Milano serve una sorta di sacro fuoco». Nel Carroccio, va detto, il clima è più che disteso. E non ci sono in vista bracci di ferro: «Non abbiamo bisogno di compromessi con Forza Italia c'è un ottimo rapporto costruito sul campo, credo che le cose si risolveranno da sole. Le elezioni possiamo solo perderle». Ma il nome «super partes» di traduce anche in un veto per le forze «che non hanno rappresentanza in Consiglio». Leggasi, per l'Ncd. Sul tema Ncd è intervenuta, rispondendo ai giornalisti, la stessa Gelmini, che non ha escluso l'esistenza di un problema. «Condivido - ha detto Gelmini - il giudizio positivo su Maurizio Lupi che credo sia una persona che conosce Milano e vuole ancorare il suo partito al centrodestra. È chiaro che c'è una contraddizione fra le dichiarazioni di Ncd che dice di voler stare nella nostra coalizione e il suo posizionamento al governo». Restano comunque il campo nomi politici forti e radicati, come Paolo Romani e Giulio Gallera .
E resta da definire il tema dei tempi. La Lega suggerisce di «godersi lo spettacolo del centrosinistra che litiga e che non ha fatto nulla».
Stessa sensazione per un veterano delle campagne elettorali, Riccardo De Corato : «Non c'è bisogno di correre per trovare a tutti i costi adesso un candidato sindaco - dice - lasciamo che sia il centrosinistra a scannarsi sui candidati, come sta già facendo, lasciamo che siano loro ad avere più candidati che elettori. La loro battaglia interna li indebolirà».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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