La Lega: «I Comuni scelgano i nomi degli istituti e non Roma»

Basta con il «centralismo toponomastico»: a decidere a chi intitolare gli edifici scolastici e le aule siano le giunte comunali e non Roma. La nuova battaglia parlamentare federalista del Carroccio si combatte sul fronte della scuola. O meglio, sul nome da dare agli istituti e alle aule scolastiche che così, più in là negli anni, potranno essere intitolate a Umberto Bossi o Roberto Calderoli. La proposta è del senatore leghista Gianpaolo Vallardi (anche se nell’articolato del provvedimento, ovviamente, non si fa alcun riferimento né al leader padano né ad altri esponenti del partito), che ha presentato un disegno di legge a palazzo Madama per invertire la rotta fin qui tenuta in materia. E poi, ricorda Vallardi, il riferimento legislativo su questa materia è fin troppo distante nel tempo, più precisamente ad una legge del 1927 sulla «toponomastica stradale e monumenti a personaggi contemporanei».

È vero che dal 1980 le scuole possono deliberare in base a disposizioni amministrative del ministero dell’Istruzione e dell’Interno che però fissano criteri e modalità da seguire, limitando di fatto, secondo il Carroccio, l’autonomia delle singole istituzioni scolastiche e dei Comuni nel cui territorio le scuole sorgono. Per questo la Lega chiede che a scegliere siano le giunte comunali.

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