La Lega marcia su Viale Mazzini: direttore padano per RaiDue

RomaL’atmosfera post-elettorale non poteva non ripercuotersi anche negli equilibri di viale Mazzini. Il rinnovato vigore della Lega Nord ha legittimato richieste di una maggiore visibilità per le risorse della Rai in quota Carroccio. Da questo punto di vista non è un mistero che l’attenzione leghista si sia sempre concentrata su Raidue, la più settentrionale delle reti pubbliche perché dotata di un cuore pulsante a Milano nonostante la testa romana.
È tornata così in auge un’indiscrezione che nelle ultime settimane è più volte circolata ai piani alti della tv pubblica. Si mormora, infatti, di un avvicendamento del direttore di Raidue, Massimo Liofredi, con il vicedirettore di Raiuno con responsabilità dell’intrattenimento, Gianvito Lomaglio. Quest’ultimo, in passato, è stato il caporedattore della redazione giornalistica regionale milanese e, dunque, sarebbe molto gradita sia agli ambienti pdl di «rito ambrosiano» che alla Lega Nord.
Il Carroccio, infatti, in Rai è sostanzialmente sottorappresentato: vanta un consigliere di amministrazione (Giovanna Bianchi Clerici), un vicedirettore di Raidue e anchorman (Gianluigi Paragone) e un pugno di quadri intermedi. I boatos di viale Mazzini, quindi, hanno una logica spiegazione anche se è difficile pensare che il Pdl possa ridimensionare la propria presenza a vantaggio dell’alleato di governo.
Lo stesso Liofredi, evidentemente subodorando qualcosa, lunedì scorso ha diramato una nota stampa nella quale si sottolineavano i propri successi. «Raidue vince e convince e dall’inizio del periodo di garanzia di primavera è ancora la terza rete nazionale», si leggeva nel comunicato nel quale si ricordavano gli ottimi ascolti della settimana di Pasqua trainati dalle serie americane e dal ritorno di Annozero. Si può sostituire un direttore di rete che ha tagliato i costi aumentando l’audience? E soprattutto si può sollevarlo dall’incarico quando l’ex numero uno di Raitre Ruffini, dirottato ai canali digitali, ha adito le vie legali e ha buone chance di vittoria visti i precedenti santoriani?
Insomma, spostando un tassello del puzzle si rischia che tutta la costruzione ceda. Il direttore generale della Rai, Mauro Masi, inoltre sta lavorando ad altre nomine, in particolare la direzione di Rainews24 e della concessionaria di pubblicità Sipra.

La questione non si risolverà nel breve termine, forse nel medio. Anche se l’insolito attivismo sul dossier-Liofredi dei due consiglieri di amministrazione in quota Pd, Rizzo Nervo e Van Straten, non è certo un segnale che contribuisce alla distensione.

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