«La Lega? Primo partito e duecento sindaci»

Superare quota duecento sindaci nelle elezioni di primavera e alle regionali diventare il primo partito in Lombardia. L’obiettivo è fissato dall’europarlamentare e vicesegretario nazionale della Lega lombarda Matteo Salvini con il Carroccio che, dovesse fare un passo indietro Letizia Moratti, comincia anche a fare un pensierino a Palazzo Marino («sindaco della Lega e vicesindaco del Pdl»). Nel frattempo la madre di tutte le battaglie è quella per il federalismo fiscale. «Trattenendo parte delle tasse di chi abita sul territorio, i Comuni potrebbero ridurre le loro». Senza dimenticare la fame di case. Oggi, attacca Salvini, la metà di quelle popolari finiscono agli stranieri. Di qui la proposta di alzare da 5 a 10 o addirittura 15 anni gli anni di residenza necessari per accedere ai bandi. Soddisfazione per un anno record negli sgomberi di campi rom abusivi e case occupate. Le moschee a Milano? «Finché ci sarà la Lega, a Milano non ci sarà nessuna moschea. Né grande, né media, né piccola». Buoni propositi, assicura Salvini, e nessun attacco all’arcivescovo Tettamanzi («ho già chiesto un incontro»). Il Pgt va rivisto («costruiamo meno e costruiamo meglio»).

Pronte anche le idee per il prossimo bilancio del Comune: un fondo anti racket e strutture per accogliere i genitori separati in difficoltà. La proposta del presidente della Provincia di far pagare il pedaggio nelle tangenziali? «Solo quando pagheranno anche a Roma». La via da intitolare a Bettino Craxi? «Riparliamone nel 2011».

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