A parole son tutti con Bossi e guai a chi tocca lUmberto. Nei fatti però, la Lega Nord, per la prima volta nella sua storia almeno in modo così palese, sulla «lunga vita al Senatùr» si spacca. Se a livello nazionale le nuove leve del partito vorrebbero affiancare al vecchio leone una sorta di direttorio, con un portavoce e un comitato politico a condividere le decisioni sulla linea politica, a Genova il partito oggi arriva spaccato al congresso regionale, «nazionale» lo chiamano i leghisti. Protagonista quellEdoardo Rixi, trentenne capogruppo in Comune, che solo un mese fa è stato eletto, per un solo voto, segretario provinciale. Rixi oggi correrà anche per il ruolo di segretario nazionale, nel tentativo di scalzare Francesco Bruzzone. È la rottura di un patto, secondo il quale Rixi sarebbe stato candidato unico alla segreteria provinciale e Bruzzone il candidato unico alla segreteria regionale. Del resto, le indicazioni del Federale erano state chiare: va bene lavanzata dei giovani, ma alle segreterie regionali restino i «vecchi». Un modo per andare compatti alle elezioni amministrative, rappresentando tutte le anime e le esigenze.
Rixi - che respinge del tutto la contrapposizione generazionale - ha deciso diversamente, spezzando il patto siglato con Bruzzone. Uno scontro, in sostanza, là dove Bruzzone detiene comunque la maggioranza del congresso, ma Rixi conta sullo scalpitare di «chi vuol dare una scossa di rinnovamento». Non tutti in verità sono schierati con il capogruppo a Tursi, epperò significativa è la lettera con la quale nei giorni scorsi il segretario provinciale di Savona Andrea Bronda ha invitato tutti a una riflessione: «Domenica sarà una giornata molto importante, ognuno di noi è chiamato a scrivere un pezzo di storia della Lega in Liguria: dopo molti anni i militanti avranno la possibilità di dire la loro, potranno scegliere, se per loro tutto va bene, di riconfermare la fiducia a Bruzzone, oppure di cambiare rotta, votando Rixi». Là dove, precisa Bronda, serve «un gesto concreto» a confermare «quanto disse Mario Borghezio al congresso nazionale dei Giovani Liguri a Sanremo: i giovani padani sono molto cresciuti e ora hanno il compito di radicarsi su tutto il territorio: ragazzi, preparatevi ad assumere compiti di dirigenza». Guerra? Bruzzone smorza i toni. Scherza: «Se i giovani hanno diritto di avanzare, noi vecchi vicini allandropausa abbiamo il diritto di difenderci». Poi, serio: «La verità è che io sono contento di questa spinta.
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