RomaIl caos è speculare. Se la maggioranza monstre (Pd-Pdl-Udc-Fli-Idv) deve ancora adattarsi allidea di avere i nemici per alleati, anche lopposizione mignon della Lega, unica anti Monti, è in cerca del suo centro di gravità. Il balletto sulle commissioni è un esempio delle incertezze leghiste. Prima hanno detto che erano pronti a lasciarle, poi hanno detto di no, quindi hanno chiesto la riassegnazione del Copasir, ora dicono «non ci interessano le presidenze di commissioni, né il Copasir né altre». Comunque dalla riunione in via Bellerio sembra uscita confermata la linea che Maroni indica in una intervista a Oggi: «Mentre Monti salva lItalia, la Lega litiga per qualche poltrona? Francamente, no. La Lega non deve chiedere nulla». Il che significa, vista da unaltra angolazione, che se la Lega non chiede nulla neppure gli altri devono chiedere a lei, chiederle cioè di mollare le presidenze che ha. I leghisti tengono soprattutto a tre, guai a perderle: la Bilancio della Camera (presidente Giorgetti), la Attività produttive e commercio (con la vicentina Dal Lago) e la bicamerale per le questioni Regionali (guidata da Caparini). Quindi il tira e molla sembra finito con una Lega che non tira più ma neppure molla. Mentre Calderoli saluta così il primo atto del governo Monti, il decreto su Roma capitale: «Promuovono la spesa pubblica».
Lalleanza col Pdl è «finita», ma «momentaneamente». «È la prima vera separazione tra Berlusconi e la Lega negli ultimi tre lustri» osserva «il Bobo», che però punta a tenere in piedi, anche sul piano nazionale, lasse con un Pdl «alfanizzato» (e infatti da milanista esorta Berlusconi a occuparsi «anche» del Milan...). Capitolo a parte merita Giulio Tremonti, che ieri è arrivato in via Bellerio appena se nerano andati Maroni, Cota e gli altri, raggiungendo nellufficio Bossi e Calderoli. A parlare di cosa? Malgrado le dichiarazioni ufficiali, Tremonti non ha nessuna voglia di ritirarsi nel suo (mega) studio legale e fiscale (due stupende sedi a Milano in via Crocifisso e Roma in via della Scrofa) a fare di conto, ma vuole proseguire la sua carriera politica. Nella Lega però, visto che col Pdl i rapporti sono pessimi. Bossi è favorevole, gli altri meno, anche perché di galli nel pollaio leghista ce ne sono parecchi.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.