«La Lega vuole più sicurezza? Ne parli con Maroni»

La sicurezza della città resta terreno di competizione, se non di scontro, fra Pdl e Lega. O fra Palazzo Marino e Lega. Due giorni fa la Lega ha chiesto di estendere le ordinanze «alla via Padova» ad altre periferie. Ma l’amministrazione comunale risponde che servono più agenti. Il sindaco Letizia Moratti lo ha detto chiaramente, ieri: l’estensione del modello via Padova ad altri quartieri a rischio dipende dagli uomini a disposizione. E il vicesindaco Riccardo De Corato lo aveva anticipato ancor più chiaramente: tutto dipende da chi gestisce l’ordine pubblico. Decide il ministero dell’Interno, e non il Comune - questo il senso - dunque la Lega, quando chiede controlli «casa per casa» ad altre zone, dovrebbe indirizzare la risposta al suo ministro Roberto Maroni, più che al sindaco. Il ragionamento sulla gestione dell’emergenza sicurezza segue un filo politico che parte dalle periferie a arriva al cuore di Palazzo Marino, dentro quella maggioranza in cui Lega e Pdl hanno, da prima delle elezioni regionali, un assetto da alleati-competitivi.
Il concetto è stato ribadito dalla Moratti, e anche dal prefetto, nel corso dell’inaugurazione della nuova caserma dei carabinieri di porta Genova, in via Bartolomeo D’Alviano.

«È ovvio che per estendere le ordinanze - ha detto il sindaco - dobbiamo essere certi di avere un numero di uomini sufficiente per poi effettuare dei controlli seri». «Tanto più le estenderemo quanto più riusciremo ad avere più uomini», ha scandito la Moratti agli alleati.

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