«Legge edilizia, l’ok a settembre»

Segnatevi questa data, 18 settembre. Quel venerdì, tra settantacinque giorni, entrerà in vigore la legge lombarda per il rilancio dell’edilizia. Dunque, avverte una nota di Regione Lombardia, l’aula di via Filzi ha «tutto il tempo per esaminare il progetto e variarlo». Ma soprattutto poco importa se il pdl per l’edilizia regionale è approvato domani o tra una settimana, continua la nota del Pirellone: «Le polemiche innescate dall’opposizione servono a poco, anche perché la legge è destinata a entrare in vigore il 18 settembre e che sia approvata il 7 o il 14 luglio non cambia assolutamente nulla».
Dal 18 settembre, dunque, i lombardi avranno a disposizione una legge anticrisi di fondamentale importanza: «Mobiliterà sette miliardi di investimenti e creerà 30mila posti di lavoro oltreché favorire un consistente risparmio energetico» spiegano da Regione Lombardia, senza poi contare che attraverso questo nuovo strumento migliorerà anche la qualità della vita. Infatti, il pdl sull’edilizia è anche una legge di «forte valenza ambientale e di tutela del territorio, dal momento che prevede aumenti di volumetria senza mai utilizzare nuovo suolo, ma solo quello già edificato, migliorando quindi il verde». Una legge che, ieri, nell’aula consiliare «non ha visto il contributo dell’opposizione alla sua formulazione»: «Ma il piano casa serve alla Lombardia e al rilancio del nostro sistema» chiosa Paolo Valentini, capogruppo Pdl, «questi altri giorni serviranno per elaborare gli emendamenti necessari a migliorare il testo e per costruire il più ampio consenso intorno a un provvedimento così importante».

Il progetto di legge individua quattro tipi di intervento: il recupero e riutilizzo di volumetrie abbandonate, l’ampliamento fino al 20 per cento (e per non più di 300 metri cubi) del volume complessivo di edifici mono e bifamiliari, la demolizione e ricostruzione di edifici residenziali, con bonus volumetrico sino al 30 per cento del volume preesistente, aumentabile al 35 per cento in presenza di adeguate dotazioni di verde e, infine, la riqualificazione di quartieri di edilizia residenziale pubblica.