(...) Ma oggi, più di un mese dopo, di quella legge promessa non si ha notizia. Allora ci ha pensato lUdeur, con la consigliera Roberta Gasco, a mettere sale sulla ferita della sua maggioranza. Perché lei un disegno di legge lha presentato proprio ieri. Quattordici articoli e tante norme concrete. Soprattutto tre punti destinati a far giocare tutti a carte scoperte. Su questa proposta maggioranza e opposizione dovranno abbandonare il politichese e dimostrare da che parte stanno. Perché? Basta dare unocchiata già allarticolo 1: «Ai fini degli interventi previsti dalla presente legge il concepito è considerato componente della famiglia». Un bimbo in pancia è un bimbo. È già un essere umano. Conta persino per determinare il numero dei componenti del nucleo familiare nelle graduatorie. Come se fosse già col biberon pieno, i pannolini da comprare, e lasilo nido da saldare a fine mese. Rivoluzionaria lidea, e rivoluzionante per una maggioranza che si vergogna persino di esprimersi a favore della famiglia o contro le parodie blasfeme al Papa.
Roberta Gasco mica si preoccupa. «LUdeur ha presentato a livello nazionale una proposta di legge quadro sulla famiglia - sottolinea -. E, contemporaneamente in tutte le Regioni, un testo di attuazione a livello locale. La Liguria tra laltro non ha mai avuto una legge sulla famiglia. Quella di Costa? Non ne so nulla, questa è unaltra cosa e io porterò avanti questa proposta, se poi ci saranno eventuali alternative ci confronteremo, per ora non ce ne sono». Accanto a lei cè Ottavio Cosma, che nellUdeur porta anche la sua esperienza di ex amministratore. «Finora si è sempre visto il singolo problema dal punto di vista dei servizi sociali - incalza -. Qui stiamo mettendo al centro la famiglia, per risolvere le sue esigenze concrete». La famiglia. Sì, ma quale? Proprio quella famiglia tanto scomoda per la maggioranza. La legge della Gasco chiarisce subito che si tratta della famiglia «fondata sul matrimonio». Ma garantisce che «la Regione promuove altresì interventi di sostegno rivolti alle famiglie monoparentali». E laggettivo torna spesso nel testo. Ha un significato preciso, che contempla anche situazioni di ulteriore difficoltà di una famiglia per lassenza di uno dei due genitori, ed esclude contemporaneamente quelle famiglie fondate su unioni di fatto, sulle convivenze. «La nostra linea è chiara», sottolinea la Gasco.
E la proposta dellUdeur mette a nudo un altro problemone del centrosinistra. Perché allarticolo 5, tra le novità introdotte, inserisce anche «un fondo di garanzia a favore dei proprietari di immobili disponibili a locare gli appartamenti a famiglie» in difficoltà. La Regione si farebbe carico di eventuali «scoperti» di chi non riesce ad arrivare a fine mese. Tra i beneficiari, larticolo cita espressamente anche le «famiglie di immigrati che con il loro lavoro contribuiscono al benessere della società». Tradotto: agli immigrati regolari non clandestini. Cosa che contrasta con quella recente legge regionale che concede a tutti gli stranieri, anche clandestini, privilegi in materia di abitazioni e lavoro. Per le famiglie bisognose la legge prevede anche il rimborso delle spese per i contratti dei servizi di acqua, luce e gas, contributi del 50 per cento su Ici e tassa per la spazzatura. Tutti interventi difficili da non condividere che però faranno discutere e litigare la maggioranza. La prova si avrà molto presto, perché la legge Gasco è già pronta, la consigliera chiederà lurgenza per farla passare subito in commissione. E lì si capirà cosa ha in testa il centrosinistra.
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