La leggenda del fiume azzurro

La gioventù sorride senza ragione. E‘ una delle sue grazie maggiori», diceva Oscar Wilde. E meno male, aggiungono da Exister, il festival «fringe» ideato da Artedanza E20 che, proprio di quella massima, ha fatto il suo credo nel tornare a Milano con il quarto capitolo di una bella storia di estro e creatività iniziata nel 2008 e che promette di continuare ancora a lungo.
Doppio l’appuntamento di questo 2011: la sessione primaverile si chiuderà infatti questa sera, ma è solo un arrivederci all’autunno; dunque, segnatevi già in agenda le date dal 16 al 23 ottobre. Il festival, ispirato al tema della creazione, concentra quest'anno il focus sul meglio della creatività nazionale, con una carrellata di artisti e compagnie che colonizzano luoghi volutamente non teatrali. A Loreto, per esempio, è toccato allo spazio Pergolesi e stasera invece, in zona Cimiano, tutti allo Spazio Assab One (proprio come l‘indirizzo, via Privata Assab 1, questa sera a partire dalle 19.30, ingresso 12 euro). La dove c’era una delle più note aziende grafiche milanesi ora si fa teatro. Ma alle condizioni dei più giovani: innanzitutto l’orario è quello dell’happy hour che, naturalmente, non potrà mancare tra una performance e una piéce. Già, poi l’importante è l’insieme; così ad ognuno il proprio «angolo» di creatività, senza il canone degli spazi scenici. Come a dire niente quinte, niente palchi né boccascena. Innsomma, il pubblico è circondato dalle performance. Inizia il duo Schuko con un originale dialogo fra un pupazzo ed un manga: Yo e Ci, rispettivamente Francesca Telli e Marta Melucci, si ispirano alle suggestioni del mondo «emo», perfetto contrappunto a Bug’s game, una mini piéce da 20 minuti con Vittoria Brancadoro, Alice Guazzotti e Flora Orio a danzare fra fasci di luce simbolo della quotidianità meccanica. Parlano invece di eroi Tommaso Monza e Carolina Amoretti, protagonisti de «Dei nostri eroi più fragili», un’acuta riflessione su come siano i tempi moderni a contribuire alla fragilità del mito dell’eroe sempre più ricercato, per essere poi proiettato nell’ immaginario collettivo. Marina Rossi, invece, con il suo «Lelastiko» avrà solo un quarto d’ora ed un muro per esprimere, a passi di danza contemporaneo, la sua idea di trasformazione della materia.

Ȓ «Unspoken» e senza fronzoli la performance danzata di Manuela Bondavalli, dedicata al disgregamento delle reazioni vere, mentre la chiusura della serata è affidata a «Malamonroe» di Eleonora Fiorani e Nicola Sbrozzi che propone «Principe», nuova suggestione fresca e grintosa a ritmo di synth -rock.

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