Il Manzoni noto, quello meno noto, infine quello inedito: è atteso tutto questo nello spettacolo "ma anche un po' gioco interattivo" al Teatro Carcano da oggi al 7 dicembre con il titolo "L'eredità di Manzoni". Perché il nostro Don Lisander e il suo capolavoro "I Promessi Sposi" sono "un mondo che non cessa di raccontarci cose e confermare la sua attualità", come spiega Lella Costa, attrice, autrice e direttrice artistica del Teatro Carcano dal quale parte il primo capitolo di un progetto triennale che segue la stessa formula del precedente "El Nost Milan".
Ci sono tanti fili che legano il Manzoni al Carcano, uno dei più antichi palcoscenici della città "non a caso spiega ancora Lella Costa questo teatro è connesso misteriosamente e in modo affascinante alla storia dei Promessi Sposi: nei bassifondi del teatro risiedono le rovine della chiesa del convento di San Lazzaro dove è stato ritrovato nell'Ottocento, due secoli dopo i fatti narrati nel romanzo, lo scheletrino del bimbo neonato che pare fosse il figlio del peccato della monaca di Monza con Egidio".
Suggestiva cornice per gli spettatori che si presenteranno allo spettacolo nel quale rivela l'attrice milanese "io farò da cerimoniera a tessere raccordi tra la lettura di pagine manzoniane, lettere tra l'autore e suoi parenti o amici, aneddoti legati allo scrittore, e un gioco che legherà palco e platea: partiamo dal presupposto ben conosciuto che I Promessi Sposi sono stati un trauma imposto a molti di noi a scuola, per cui si giocherà, utilizzando anche i pulsantoni stile Rischiatutto, a un quiz su Alessandro Manzoni e il suo capolavoro letterario: ci saranno due squadre di sei concorrenti ciascuna che si saranno preventivamente registrati, o che dalla platea vorranno salire". Alla fine, si uscirà tutti un po' più manzoniani.
"Tante cose del Manzoni ci sfuggono o si sanno appena prosegue Lella Costa Don Lisander non era assolutamente bigotto, si convertì da adulto, con la prima moglie Enrichetta Blondel si sposò con rito calvinista, non ebbe mai diritti d'autore per le sue opere e anzi mantenne la propria famiglia con la sua vera passione, forse prima della scrittura: l'agricoltura. Lui era un grande appassionato di piante".
L'attrice milanese regala qualche anticipazione dei successivi capitoli del progetto triennale sul Manzoni, scritto e realizzato con la regista Serena Sinigaglia, Eleonora Mazzoni e Gabriele Scotti: "Il secondo capitolo sarà sull'amore giovane di Renzo e Lucia e il terzo sulla peste, con evidenti rimandi ala pandemia che abbiamo affrontato pochi anni fa: nelle sue pagine, incredibilmente, Manzoni cita il focolaio di Bergamo e per noi i ricordi si fanno improvvisamente vivi".
E se si chiede quale sia il personaggio che ami di più I Promessi Sposi, la veterana femminista Lella Costa non ha dubbi nel citare Lucia, regalando una battuta molto milanese: "È lei che affronta i grandi personaggi, l'Innominato e il Cardinale Borromeo, è lei che viene messa a confronto con la storia. Renzo incontra la gente di strada, incontra i rivoltosi e i poliziotti. E fa un sacco di pirlate".