Leo lancia la rincorsa «Pressiamo il Milan poi tocca al Bayern»

MilanoScorri l'elenco dei convocati per la trasferta di Brescia e ti viene naturale pensare: questi sono già concentrati sulla sfida di Champions League con il Bayern. Chivu e Thiago Motta lasciati a riposo, il rientro di Cambiasso rimandato. Eppure nell'agendina di Leonardo, la data di oggi è sottolineata tre volte. Tre, come i punti che spera di cogliere al Rigamonti, prima di volare a Monaco per l'impresa. Perché per tenere viva la fiammella della speranza scudetto, l'Inter non può mai fermarsi. Neppure in questo insolito venerdì di campionato, in cui Leo ha invece convocato Dell’Agnello, fresco capocannoniere del Viareggio.
Il Milan ha sulla carta un impegno facile. Logico aspettarsi che la banda di Allegri faccia un sol boccone del Bari ultimo in classifica, domenica nel grande pranzo di San Siro. E allora a Brescia l'imperativo è vincere. Senza pensare a Robben e senza piangere per chi non c'è.
«Chivu ha un problema muscolare e una botta al piede, Thiago Motta ha solo un lieve affaticamento, mentre Cambiasso è fermo da 15 giorni. Avere assenze è abbastanza normale, bisogna gestire le risorse di ogni singolo giocatore e a noi non mancano le alternative per farlo - dice Leo-. Ogni partita è importante, perché vincere ti cambia il risveglio e ti fa andare avanti con ottimismo. Siamo motivatissimi per la gara con il Brescia, poi da sabato la testa sarà al Bayern».
Pensare partita dopo partita. Il credo di Leonardo non cambia. Allora oggi sotto con il Brescia. Squadra ostica, che lotta per salvarsi e ha fame di punti. «Stiamo parlando di una squadra che ha tante risorse e non sono un caso i risultati positivi con Udinese, Roma e Napoli».
Brescia trasferta insidiosa, dunque. Lo dice anche la storia. Qui nell'ottobre del 2003 Hector Cuper ci rimise la panchina dell'Inter, dopo uno stentato pareggio rimasto nella mente dei tifosi nerazzurri per un paperone di Toldo e gol di Roby Baggio. E sempre il Divin Codino firmò su rigore l'ultimo successo dei padroni di casa, nel 2001. Quando Leonardo giocava ancora e vestiva la maglia del Milan.
A proposito di Milan, il brasiliano non si spinge troppo in là nel commentare l'eliminazione della sua ex squadra dalla Champions. Ibrahimovic soffre di mal d'Europa? «Non credo, è un campione. Ieri non ha segnato, ma anche in coppa ne ha fatti di gol». Ora i rossoneri potranno concentrarsi esclusivamente sul campionato. Ma Leonardo non è preoccupato. «Non so se sia un vantaggio. Dipende tutto dalla reazione che avranno i giocatori dopo il risultato di Londra». Intanto l'Inter è l'unica squadra italiana rimasta nelle competizioni continentali. Un onore, che il brasiliano non sente come un peso. «Possiamo andare avanti in Champions League, così come in campionato e non credo si tratti di una responsabilità esagerata, perché sapere di essere ancora in corsa per tutto dà grandi motivazioni».
A chi gli fa notare che il Milan di Allegri concede meno occasioni da gol agli avversari rispetto alla sua Inter, Leonardo risponde piccato. «Noi andiamo avanti per la nostra strada». Che per ora conduce a Brescia, poi devia a Monaco e chissà dove andrà a finire a maggio. L'allenatore non ha ancora impostato il navigatore.
Mancano le coordinate anche su Calciopoli. Il presidente Moratti sarà ascoltato il prossimo 31 marzo dal procuratore federale Palazzi. I maliziosi esaminano il calendario e provocano: giusto tre giorni prima del derby-scudetto. Leonardo non raccoglie. «Sarei felice se non se ne parlasse più e si chiudesse la vicenda, magari chiarendo tutto. Ma non posso dare un giudizio, non ho le coordinate per farlo. Ho già tante cose di cui preoccuparmi…».
Innanzitutto il modulo. Nel secondo tempo arrembante con il Genoa è stato rispolverato lo schema del Triplete di Mourinho. Una punta fissa, più due esterni d'attacco e Sneijder a suggerire alle spalle.

Una soluzione che potrebbe essere riutilizzata a Brescia, inserendo Pandev dall'inizio. Ma Leonardo è criptico. «Sono contento per Goran. Ha dato una risposta di umiltà e si è rimesso in gioco. Ma non è una questione di modulo». Già, se Eto'o prende palla e scarta mezza difesa...

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica