Pedro Armocida
da Roma
Il fascino mitizzato della dolce vita romana ha spinto la gang DiCaprio a riunirsi al gran completo in questi giorni nella Capitale, complice la presentazione di The Departed. Ecco quindi scendere dal jet privato il bel Leonardo accompagnato dalla mamma Irmelin che non lo molla mai con la sua telecamerina, subito dopo il cugino Ulrich e infine la nonna Helen. Ma anche la nuova fidanzata, la modella israeliana Bar Rafaeli, non è voluta essere da meno ed è volata di corsa da Parigi. Per loro si sono aperte le porte della suite allultimo piano dellHilton con piscina privata come ai tempi delle riprese di Gangs of New York. Stando ai racconti degli autisti e delle guardie del corpo del team di Francesco Palazzi, esce fuori un ritratto inedito di un uomo non bulimico ma pronto a fermarsi a ogni angolo per mangiare i suoi amati supplì, un trancio di pizza o assaporare un gelato. Armato di jeans, felpa e berretto da baseball, non viene riconosciuto da nessuno, mentre per la presentazione alla stampa del film, ieri mattina, si è presentato in completo grigio di Armani, senza cravatta, e ha ricevuto, insieme a Martin Scorsese, la prima standing ovation di questa Festa.
Tanto che qualcuno, visto il successo, gli ha pure chiesto se non fosse giunto il momento di fare il salto dietro la macchina da presa. «Non ho questo tipo di desiderio - ha risposto con i suoi occhi di ghiaccio, un pizzetto appena accennato e il sorriso sbarazzino -, soprattutto dopo aver visto come lavora Scorsese. Se fai lattore lavori su te stesso, sulle tue battute, al massimo interagisci con il resto del cast. Il regista invece è il veggente che riesce a capire in anticipo come emozionare il pubblico e sta lì a coordinare il lavoro di più di cinquanta uffici. Per me sarebbe impossibile».
Il DiCaprio day è poi proseguito nel primo pomeriggio, addirittura a Tor Bella Monaca, quartiere periferico e disagiato, dove ha presentato in compagnia di Veltroni in persona, nel teatro diretto da Michele Placido, due suoi soporiferi documentari di stampo ambientalista sullacqua e sullaria. Fortuna che duravano solo cinque minuti ciascuno. Duecento posti a sedere esauriti in unora, occupati quasi tutti da ragazze (ma cera anche mamma Teresa, 76 anni, dieci figli, altrettanti nipoti e una passione per DiCaprio: «È tanto caruccio»). Oltretutto il divo, di nuovo in veste casual, sè palesato con unora di ritardo davanti a un centinaio di fan lungo un tappeto smunto, più rosa che rosso. A intrattenere il pubblico sono stati chiamati nellordine il ministro Pecoraro Scanio, il presidente del Municipio e lassessore allAmbiente del Comune. Immaginate il divertimento.
Lincontro poi era blindato. Nel senso che solo Violante Placido (il padre ha spiegato che era lì solo perché sa bene linglese) lha potuto intervistare. DiCaprio ha parlato esclusivamente del suo essere ambientalista «fin dallinfanzia» e si è lanciato in uninvettiva: «LAmerica è il Paese che inquina di più al mondo, è necessario che tutti noi facciamo qualcosa prima che la situazione diventi irrecuperabile. Questi due brevi documentari sono la base di un film che produrrò e si intitolerà L´undicesima ora con gli interventi di scienziati, politici e premi Nobel come Gorbaciov». Poi naturalmente «lallarme sul riscaldamento del pianeta, sui media che non ne parlano e sugli squilibri ambientali».
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