Matteo Sacchi
 Duro 105 giorni, e fu una guerra crudele, combattuta nel gelo, nei silenzi delle foreste  subartiche. Una guerra in cui fantasmi bianchi sugli sci comparivano e scomparivano tra le  sagome dei carrarmati in fiamme, dove uno dei più potenti eserciti del Mondo, quello russo, si  trovò imbrigliato in un tipo di scontro che era tutto tranne convenzionale e, alla fine, la  spuntò solo grazie alla forza del numero, alla cieca obbedienza dei suoi soldati.
 Insomma il conflitto tra Finlandia ed Unione Sovietica che divampo nel gelido inverno 1939-1940  ha tutte le caratteristiche per finire nei manuali di storia militare e non solo: c'è la lezione  tattica (se i tedeschi l'avessero imparata si sarebbero tenuti ben lontani dall'inverno russo);  c'è il pathos per l'unico piccolo popolo che ebbe il coraggio di opporsi all'espansione  stalinista; c'è il miracolo politico di una democrazia che, pur giovanissima e schiacciata tra  soviet e nazionalsocialismo, riuscì ad opporsi a qualsiasi scivolone totalitaristico (sia di  destra che di sinistra). Eppure a livello internazionale non sono molti i saggi specifici  sull'argomento, e la produzione italiana in materia era praticamente nulla. Ora però arriva in  libreria La Guerra d'inverno (Finlandia e Unione Sovietica 1939-1940) di Massimo Longo Adorno  (Franco Angeli, pagg. 366, euro 30). Longo Adorno ricercatore della facoltà di lettere  dell'Università di Messina ed esperto di storia militare della Seconda guerra mondiale, traccia  un affresco completo degli eventi attingendo a moltissime fonti finlandesi e russe. In  particolare dedica ampio spazio ai ricordi e alla diaristica di chi si trovava al fronte. Materiali fondamentali per capire un conflitto che si frantumò in una miriade di piccoli scontri  (fu proprio questo ad inceppare a lungo la strategia dei comandi dell'Armata rossa). Ma se la  particolarità del libro è di portare il lettore a ridosso della linea del fronte (la battaglia  di Tolvajärvi la si vive colpo di mortaio per colpo di mortaio, agguato per agguato) non manca  un quadro storico politico molto ben strutturato. E la riflessione più interessante di Longo  Adorno forse si trova proprio in quella parte del volume. Il partito socialdemocratico  Finlandese non ebbe quasi nessuna esitazione nello schierarsi in una posizione anti sovietica. I  Finlandesi trovarono il modo di sentirsi nazione e misero nel cassetto qualsiasi tentazione di  lotta di classe (nonostante i tentativi di infiltrazione bolscevica). Almeno sin che il pericolo  non cessò.
L'epica resistenza del finlandesi durante la «Guerra d'inverno»
Un saggio di Massimo Longo Adorno racconta la coraggiosa e feroce battaglia della piccola repubblica nordica contro il gigante sovietico
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