L'erba alta porta rifiuti, allergie e insetti. Ma il Comune non taglia

Le aree a sfalcio ridotto salgono da 54 a 111. Decisione definitiva contro il climate change

L'erba alta porta rifiuti, allergie e insetti. Ma il Comune non taglia
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Aumento dei rifiuti, presenza di pantegane, bisce, zanzare, insetti infestanti, piante urticanti, preservativi usati ed escrementi, la diffusione esponenziale di allergie, pericolo per i bambini piccoli e infine forasacchi dannosi per i cani. Sono alcuni dei rischi che provoca lo sfalcio ridotto, ovvero la pratica di lasciare crescere l'erba alta nei parchi e nei giardini cittadini.

Il polline dell'erba parietaria, per esempio, può provocare in alcuni soggetti asma, congiuntiviti e riniti: cresce nelle zone marginali e abbandonate. Nonostante le critiche dello scorso anno e le conseguenze messe in luce dalla pratica della sfalcio ridotto il Comune tira dritto e annuncia l'intenzione di raddoppiare le aree in cui verrà portata avanti questa pratica. Le aree a erba alta passano da 54 a 111, distribuite in tutti i municipi per un totale di circa 1,8 milioni di metri quadrati sui 19 milioni di metri quadrati di verde urbano. E così il Comune si cela dietro il paravento della biodiversità portando come prova i risultati in termini di aumento di biodiversità riscontrati in alcune di queste aree monitorate dalla nature tech-company 3Bee e dall'Università degli Studi MilanoBicocca. In particolare, il team dello ZooPlantLab del dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze della Bicocca ha osservato un aumento della biodiversità di insetti nelle zone non sfalciate con picchi del 30% rispetto a quelle sfalciate frequentemente, arrivando anche ad un aumento del 60% nelle aree con maggiore ricchezza di fiori e specie.

Le nuove superfici a sfalcio ridotto sono state selezionate dopo un'analisi delle informazioni raccolte durante il test e rispettando diversi criteri, in modo da non incidere sugli usi pubblici o sulla fruizione per il gioco, il relax, lo sport - spiegano da Palazzo Marino - per creare connessioni ecologiche e per valorizzare i servizi ecosistemici del prato, riducendo anche l'effetto isole di calore. Tra le aree con nuove zone a sfalcio ridotto il Parco Papa Giovanni Paolo II, Parco Adriano, Parco Lambro, Parco Forlanini e Parco Monluè, il parco che circonda il depuratore di Nosedo, parco Andrea Campagna, Parco delle Cave, Parco Monte Stella e Parco Walter Chiari.

La Lega lo scorso anno aveva chiesto di istituire un fondo per risarcire i padroni di cani che hanno subito danni proprio a causa dei forasacchi, mente il consigliere comunale di Fi Alessandro de Chirico smaschera la decisione di palazzo Marino: «Con la scusa della biodiversità anche quest'anno il verde nei parchi e nei giardini cittadini sarà abbandonato all'incuria.

L'intento non dichiarato è quello di voler risparmiare qualche centinaio di migliaia di euro». La conclusione: si prega almeno di avvertire i cittadini di non addentrarsi in queste aree per evitare spiacevoli danni, pericoli e inconvenienti di vario tipo, in particolare per i bambini piccoli e i cani.

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