La Cgil Centurioni e i Cobas dei Gladiatori sono scesi in vertenza sindacale con l'Urbe che vorrebbe pensionarli dopo appena duemila anni di servizio, senza scudo (non fiscale) e senza Spqr, che poi sarebbe il Tfr degli antichi romani. Per chi resiste è previsto lo scivolo, dalla Rupe Tarpea. I militi non sono ricorsi al pretore ma ai pretoriani. Le quadrate legioni sono state ricevute in Campidoglio da Pompeo Alemanno ma si sono intesi solo sul saluto romano. Non sto scherzando, Roma è davvero divisa sulla vertenza degli artisti di strada, come leggiadramente si fanno chiamare quei poveri sfigati che ogni giorno si travestono da centurioni per campare (un po' come i guerrieri padani).
I sindacati veri non c'entrano ma il nucleo storico dei figuranti non vuol mollare il Colosseo e il Pantheon. Da quando dell'elmo di Scipio s'è finta la testa, il centurione si sente davvero eroico e non s'arrende. Da una parte capisci il caso umano, l'umiliazione di travestirsi per mangiare e la sorridente tenerezza che suscitano così conciati.
Dall'altra ti fa male vedere come è ridotta una gloriosa storia, scaduta a caricatura per rigattieri dell' antichità e turisti gonzi da trastullare; un patrimonio millenario di civiltà e di monumenti adibito a location per fiction da hollywood de noantri, per giunta abusive.
La soluzione è creare a parte un parco giochi ai poveri de saccoccia per poveri de capoccia, dove vendere la romanità di cartapesta, lasciando quella vera alla nuda maestà della loro irripetibile antichità. Ave Caesar, fregaturae te salutant.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.