Letizia «seduce» Formigoni: lavoreremo insieme

«Alla lista sto lavorando: preferisco fare e poi annunciare»

Letizia «seduce» Formigoni: lavoreremo insieme

Giannino della Frattina

La lady di ferro seduce anche il governatore Roberto Formigoni. Che si rende subito conto di come i soggiorni romani non abbiano fatto dimenticare a Letizia Moratti il rito ambrosiano. Che, tradotto, si traduce in poche chiacchiere e molta sostanza. E così l’appuntamento dell’antivigilia di Natale si traduce in un’ora e mezzo di lavoro fitto fitto al trentesimo piano del Pirellone per parlare di macigni come traffico e mobilità, ambiente, sanità, casa. Poi pochi minuti lasciati ai classici auguri di fine d’anno.
L’aveva promesso la ministra e così è stato. La campagna elettorale comincia con gli incontri istituzionali fissati per raccogliere idee con cui dar forma al programma. Di lista Moratti si parlerà dopo. «Preferisco fare le cose e poi annunciarle - gela tutti l’interessata -. Ho già presentato il comitato promotore che è il punto di partenza per la lista. Sto lavorando».
Intanto via con l’agenda. Prima Formigoni, poi toccherà al presidente della Provincia Filippo Penati. E non conta se è dei Ds e se a eleggerlo è stato il centrosinistra. «La città - assicura la Moratti nella luce del Pirellone restaurato - ha bisogno di uno sforzo che va al di là delle appartenenze politiche e questo è l’impegno che intendo garantire alla città». Parole che arrivano all’indomani della mano tesa da Palazzo Isimbardi al sindaco Gabriele Albertini per trovare insieme le risorse da destinare alla costruzione della linea 4 del metrò. Quelle sfumate dopo il flop della vendita Sea. «Quello proposto da Penati - sottolinea la Moratti - è un metodo che ho non solo sempre condiviso, ma anche attuato». La collaborazione tra le istituzioni, fa capire, è necessaria per «creare un sistema, una rete che aiuti concretamente i cittadini». E non deve guardare all’appartenza politica. Già fissato al 9 gennaio, dunque, l’appuntamento con Penati. Poi sarà la volta di Albertini e di tutte le istituzioni che «hanno un impatto sulla città». Il che non significa solo Regione, Provincia e Comuni dell’hinterland, ma anche le altre province lombarde da cui ogni giorno tanti pendolari arrivano in città.
«È stato un incontro di valenza istituzionale - le parole di Formigoni - in cui oltre ai temi già citati abbiamo parlato di assistenza alla persona, di urbanistica e bellezza della città, della crescita culturale di Milano». Il governatore si è detto «convinto da tempo che programmare, lavorare insieme su progetti condivisi, sia il modo per far crescere meglio e più velocemente Milano e la Lombardia, in una logica di partenariato, di collaborazione, di tavoli, di accordi di programma che è la politica che abbiamo inventato in Regione Lombardia ed è la politica giusta per governare il cambiamento». Di qui l’impegno a istituire una serie di tavoli congiunti di lavoro sui temi principali, come il traffico, la mobilità, la casa, l’assistenza e la salute.
Tra Milano e la Lombardia, aggiunge, esiste un «rapporto biunivoco di alimentazione reciproca». «Milano è il cuore della Lombardia.

E l’identità dell’una necessita dell’esistenza dell’altra. Questo è il segreto: una grande capitale con un grande territorio intorno che esalta le sue capacità e le sue qualità proprio perché c’è una capitale come Milano».

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