Roma - "Anche io mi arrabbierei se qualcuno pensasse di trasformare la protezione civile in società privata, ma non è così e chi lo dice non dice il vero. La protezione civile è e rimane un Dipartimento della presidenza del Consiglio con le sue strutture, le sue funzioni e le sue regole che restano pubbliche". Lo ha affermato Gianni Letta sottosegretario alla Presidenza del Consiglio rispondendo ad una domanda in proposito al termine della visita del Papa all'ostello della Caritas alla Stazione Termini di Roma. Letta ha quindi ribadito che Bertolaso potrà continuare a lavorare con gli strumenti abituali e con lo stesso spirito e con lo stesso impegno. "Con il decreto si era solo pensato di dotare la protezione civile di uno strumento ulteriore, aggiuntivo, che le consentisse - ha spiegato Letta - di operare, in determinate circostanze, con maggiore flessibilità ed efficacia". " Sono personalmente convinto - ha aggiunto - che come in tutti questi anni nelle emergenze drammatiche e 'nei grandi eventi' ha operato con successo senza questo ulteriore strumento, la Protezione civile di Bertolaso potrà tranquillamente continuare a farlo con gli strumenti abituali e con lo stesso spirito e lo stesso impegno. Questi sì- ha concluso - sono i veri strumenti del successo".
Di Pietro Bertolaso? "Non lo conosco come persona e non mi permetto di giudicarlo. Come tecnico sò che è capace e come amministratore lui ha utilizzato le regole che gli hanno dato. Il problema è la legge perché si è utilizzata l'emergenza di procedure prevista per la Protezione civile per l'Expò o per i mondiali di calci, fatti certamente non imprevisti saltando così tutti i controlli". Antonio Di Pietro, durante la trasmissione "In 1/2 ora" esprime questo giudizio sul capo della Protezione civile e attacca soprattutto l'utilizzo delle procedure straordinarie che "hanno - dice - uno scopo specifico: favorire gli amici e le lobby. La ragione di questa legge è che serve a sistemare alcune imprese e appalti in modo pilotato. Qui non c'entra il buon Bertolaso ma il modello di governo che punta ad evitare il controllo sulla cosa pubblica. L'idea che si stava mettendo a segno è quella di fare della Protezione civile una società e come tale dare appalti, forniture, attribuire commesse, opere pubbliche scegliendosi gli interlocutori secondo il familismo di turno, il nepotismo o la massaggiatrice di turno".
La Russa "Il Bertolaso che conosco non è quello che in qualche carta marginale si vuole descrivere. Quindi, fino a quando non ci convinceranno daremo fiducia a Bertolaso". Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, intervenendo a Napoli ad una manifestazione elettorale con il candidato presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, e con il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna. Parlando, poi, del decreto per l'istituzione della Protezione civile spa, La Russa ha detto che: "può restare esattamente com'é ma ogni provvedimento che entra alla Camera può uscire modificato e di questo non mi scandalizzerei".
Bocchino "Dalla lettura dei documenti dell'inchiesta sulla Protezione Civile è chiaro che non c'é nulla di penalmente rilevante che riguarda Guido Bertolaso e serve quindi fare chiarezza immediata per sottrarre il capo della protezione civile da quella che appare una vera e proprio aggressione giudiziaria". Lo afferma Italo Bocchino, presidente vicario del gruppo Pdl alla Camera. "Bertolaso - conclude - è il miglior capo della migliore Protezione Civile del mondo ed abbiamo tutti il dovere di ringraziarlo per quanto ha fatto".
Bertolaso: Mai avuto appuntamenti con Monica "Non conosco tale signora né ci sono stati mai con lei appuntamenti di qualsiasi genere". Così il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, attraverso il suo avvocato Filippo Dinacci, ribadisce di non avere alcun legame con la brasiliana Monica, chiamata in causa dalla Procura di Firenze come la donna che avrebbe avuto prestazioni sessuali con lui all'interno del Salario Sport Village di Roma.
E proprio in merito alle notizie apparse oggi su alcuni giornali, secondo cui la donna sarebbe stata ascoltata dai carabinieri, confermando di avere incontrato il capo della Protezione Civile, l'avvocato Dinacci sottolinea che "se qualcuno ha reso diverse dichiarazioni davanti all'autorità giudiziaria, fermo restando la massima fiducia nella magistratura, se ne assumerà la responsabilità". "In ogni caso - conclude il legale - sorprende la grande attenzione che certa stampa riserva a temi del tutto ininfluenti ai fini del processo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.