Una lettera con 32 firme è il saluto al presidente

Si dimette anche il numero due del Pdl in Lombardia. Massimo Corsaro, vice coordinatore regionale del partito, lascia come Guido Podestà a causa dei troppi impegni: l’ex esponente di An è appena stato nominato vicepresidente vicario del gruppo Pdl alla Camera, incarico che lo terrà ancora più impegnato a Roma. «Ma non ho intenzione di non occuparmi più di politica lombarda - precisa l’ex vice coordinatore del Pdl -: farò parte del tavolo regionale».
Spiega Corsaro che sua intenzione è agevolare la formazione della nuova squadra: «Garantiremo così agli organi di vertice nazionale di poter costituire una squadra che sia integralmente e totalmente impegnata per affrontare le nuove sfide politiche ed elettorali della Lombardia, a cominciare dalla prossima tornata di primavera in cui si voterà, tra l’altro, per il Comune di Milano e per le Province di Mantova e Pavia».
Corsaro si aggiunge all’elenco di coloro che rendono onore all’uscente coordinatore regionale. Sono trentadue i politici che hanno firmato una lettera di ringraziamento a Podestà per «l’impegno profuso in questi anni e per lo spirito di servizio nei confronti della comunità lombarda e del Pdl in particolare». E ancora: «Confermiamo altresì che l’onorevole Podestà, al vertice della più importante Provincia d’Italia, gode della nostra stima e rimane un saldo punto di riferimento politico nel panorama lombardo». Una specie di altolà al coordinatore in pectore perché tenga conto delle esigenze degli orfani di Podestà.
A raccogliere le firme è stato il consigliere comunale Fabio Altitonante: a sottoscrivere il documento altri quattro consiglieri di Palazzo Marino, a partire da Vincenzo Giudice, il padre di Sara, la giovane che ha raccolto le firme per chiedere le dimissioni di Nicole Minetti. Onore al coordinatore uscente anche da Bruno Dapei, presidente del consiglio provinciale, e dall’assessore Cristina Stancari. Ci sono poi le firme di un gruppo di tredici sindaci e di tre assessori regionali: il dc Domenico Zambetti, Stefano Maullu e Alessandro Colucci.
Maullu, arrivato in giunta come fedelissimo di Podestà, era rimasto in ballottaggio fino alla fine con Sante Zuffada e Mantovani aveva rumorosamente protestato per la sua esclusione dall’elenco degli assessori. Discorso simile per Colucci. Sembra comunque che nessun ritocco della giunta sia previsto prima del voto della primavera prossima.


Tra gli scontenti della nomina di Mantovani i rumors accreditano soprattutto Ciccio Colucci e il figlio Alessandro, che non si sono sentiti coinvolti nell’operazione politica. Qualche perplessità serpeggerebbe negli ambienti di Cl, o almeno in una parte, perché il governatore lombardo, Roberto Formigoni, avrebbe dato il suo via libera alla nomina di Mantovani nei giorni scorsi.

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