(...)Daltro canto la Chiesa di Milano è la mia Chiesa madre. In essa sono nato e sono stato simultaneamente svezzato alla vita e alla fede. Lobbedienza è l'appiglio sicuro per la serena certezza di questo passo a cui sono chiamato. Attraverso il Papa Benedetto XVI l'obbedienza mia e Vostra è a Cristo Gesù. Per Lui e solo per Lui io sono mandato a Voi. E comunicare la bellezza, la verità e la bontà di Gesù Risorto è l'unico scopo dell'esistenza della Chiesa e del ministero dei suoi pastori. Infatti, la ragion d'essere della Chiesa, popolo di Dio in cammino, è lasciar risplendere sul suo volto Gesù Cristo, Luce delle genti. Quel Volto crocifisso che, secondo la profonda espressione di San Carlo, "faceva trasparire l'immensa luminosità della divina bontà, l'abbagliante splendore della giustizia, l'indicibile bellezza della misericordia, l'amore ardentissimo per gli uomini tutti" (Omelia del 16 marzo 1584). Gesù Risorto accompagna veramente il cristiano nella vita di ogni giorno e il Crocifisso è oggettivamente speranza affidabile per ogni uomo e ogni donna. In questo momento chiedo a Voi tutti, ai Vescovi ausiliari, ai presbiteri, ai diaconi, ai consacrati e alle consacrate, ai fedeli laici l'accoglienza della fede e la carità della preghiera. Lo chiedo in particolare alle famiglie, anche in vista del VII Incontro mondiale. Vi assicuro che il mio cuore ha già fatto spazio a tutti e a ciascuno. Sono preso a servizio di una Chiesa che lo Spirito ha arricchito di preziosi e variegati tesori di vita cristiana dallorigine fino ai nostri giorni. Lo abbiamo visto, pieni di gratitudine, anche nelle beatificazioni di domenica scorsa. Mi impegno a svolgere questo servizio favorendo la pluriformità nellunità. Sono consapevole dell'importanza della Chiesa ambrosiana per gli sviluppi dell'ecumenismo e del dialogo interreligioso. Questo mio saluto si rivolge anche a tutti gli uomini e le donne che vivono le molte realtà civili della Diocesi di Milano, ed in modo particolare alle Autorità costituite di ogni ordine e grado: "L'uomo è la via della Chiesa, e Cristo è la via dell'uomo" (Benedetto XVI, Omelia nella beatificazione di Giovanni Paolo II, 1.05.2011).
2) Vengo a Voi con animo aperto e sentimenti di simpatia e oso sperare da parte Vostra atteggiamenti analoghi verso di me. Chiedo al Signore di potermi inserire, con umile e realistica fiducia, nella lunga catena degli Arcivescovi che si sono spesi per la nostra Chiesa. Come non citarne qui almeno taluni che ci hanno preceduto allaltra riva? Ambrogio, Carlo, Federigo, il cardinale Ferrari, Pio XI, il cardinale Tosi, il cardinale Schüster, Paolo VI e il cardinale Colombo. Ho bisogno di Voi, di tutti Voi, del Vostro aiuto, ma soprattutto, in questo momento, del Vostro affetto. Chiedo in particolare la preghiera dei bambini, degli anziani, degli ammalati, dei più poveri ed emarginati. Lo scambio d'amore con loro, ne sono certo, è ancor oggi prezioso alimento per loperosità dei mondi che hanno fatto e fanno grande Milano: dalla scuola alluniversità, dal lavoro all'economia, alla politica, al mondo della comunicazione e dell'editoria, alla cultura, all'arte, alla magnanima condivisione sociale
Un augurio particolare voglio rivolgere alle migliaia e migliaia di persone che sono impegnate negli oratori feriali, nei campi-scuola, nelle vacanze guidate, e in special modo ai giovani che si preparano alla Giornata mondiale della Gioventù di Madrid. Domando una preghiera speciale alle comunità monastiche. Nel porgere a Voi tutti questo primo saluto, voglio dire il mio intenso affetto collegiale ai Cardinali Carlo Maria Martini e Dionigi Tettamanzi.
Arcivescovo eletto di Milano
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