Signor Presidente, nel momento in cui nella fede cristiana lascio questa vita, il mio pensiero va alla Camera dei deputati, nella quale, per voto del popolo sardo, entrai nel 1958 e fui confermato fino al 1983, anno in cui fui eletto senatore.
Fu per me un grandissimo e distinto privilegio far parte del Parlamento nazionale e servire in esso il Popolo, sovrano della nostra Repubblica.
Professo la mia fede nel Parlamento espressione rappresentativa della sovranità popolare, che è la volontà dei cittadini che nessun limite ha se non nella legge naturale, nei principi democratici, nella tutela delle minoranze religiose, nazionali, linguistiche e politiche.
Professo la mia fede repubblicana e democratica, da liberaldemocratico, cristianodemocratico, autonomista-riformista per uno Stato costituzionale e di diritto.
Ringrazio i parlamentari tutti per il concorso che in tutti questi anni hanno dato con ladesione o con lopposizione, con lapprovazione o con la critica alla mia opera di politica.
A tutti i deputati e a Lei, Signor Presidente laugurio di un impegnato lavoro al servizio della libertà, della pace, del progresso del popolo italiano.
Dio protegga lItalia. Con cordiale amicizia
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