La letteratura principessa dei Fori

Si apre questa sera alla Basilica di Massenzio - Foro Romano (ore 20) la nona edizione del Festival Internazionale di Roma Letterature sul tema «La vita dolce. Il ritmo del pensiero». Nel corso della serata, Raffaele La Capria leggerà il suo testo inedito dal titolo «Gli anni della dolce vita»; Lucrezia Lante Della Rovere leggerà brani da «Un marziano a Roma» di Ennio Flaiano; Gillo Dorfles risponderà in video a dieci domande tratte dagli aforismi dello stesso Flaiano; e Filippo Timi leggerà il suo testo inedito (del quale in questa pagina pubblichiamo uno stralcio) intitolato «È amara a volte la dolcezza». La manifestazione romana sarà prossimamente scandita da altri nove appuntamenti (25 e 27 maggio e 4, 8, 10, 15, 16, 18, 22 giugno).
Nato nel ’74 a Ponte San Giovanni (Perugia), Timi ha iniziato il percorso di attore nei primi anni ’90, partecipando a importanti lavori di autori e attori teatrali, da Cesare Ronconi a Robert Wilson. Nel ’96 ha avviato la sua collaborazione con Giorgio Barberio Corsetti nella compagnia teatrale da lui fondata. Ha ottenuto nel 2004 il Premio Ubu come miglior interprete dell’anno under-30. Il cinema lo scopre nel ’99, tra i film interpretati: «In memoria di me» di Saverio Costanzo, «Saturno contro» di Ferzan Ozpetek, «San Pietroburgo» di Giuliano Montaldo, «Signorina Effe» di Wilma Labate, «Come Dio comanda» di Gabriele Salvatores, «Vincere» di Marco Bellocchio e «La doppia ora» di Giuseppe Capotondi.

Timi si dedica anche alla letteratura: del 2006 è «Tuttalpiù muoio» (Fandango), romanzo scritto con Edoardo Albinati; del 2007 «E lasciamole cadere queste stelle» (Fandango); del 2008 «Peggio che diventare famoso» (Garzanti).

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