Alexandr Wang? È l’Oppenheimer della "bomba" Ai

Nato da fisici, di origine cinese è diventato la mente dei piani Usa di supremazia tech

Alexandr Wang? È l’Oppenheimer della "bomba" Ai

Alexandr Wang, a soli 28 anni, è diventato Chief Ai Officer di Meta: è la punta di diamante del reclutamento aggressivo dell’azienda di Mark Zuckerberg per attrarre talenti dell’intelligenza artificiale da concorrenti prestigiosi come Google Deep-Mind e OpenAi. Il giovane imprenditore, co-fondatore e amministratore delegato di Scale Ai, è già uno dei protagonisti dell’ecosistema dell’intelligenza artificiale negli Stati Uniti. Ha un forte profilo politico, evidente da numerosi confronti con il Congresso negli ultimi cinque anni ma anche, tra l’altro, dalla sua presenza alla cerimonia di inaugurazione di Donald Trump, dove si è fatto fotografare con Sam Altman, e dai recenti viaggi svolti col presidente statunitense nelle monarchie del Golfo.

Alexandr Wang non ha la seconda “e” nel suo nome perché i suoi genitori, immigrati cinesi, lo hanno chiamato così per beneficiare della numerologia fortunata di un nome di otto lettere, associata nella cultura cinese alla ricchezza e alla prosperità. Nasce a Los Alamos, luogo iconico della storia della scienza e della ricerca degli Stati Uniti, dove si svolge l’impresa narrata in Oppenheimer . I genitori, fisici che lavorano nel laboratorio, iniziano a insegnargli le materie scientifiche fin dall’asilo.

Il suo percorso nell’intelligenza artificiale nasce da una precoce intuizione sul ruolo fondamentale dei dati. Abbandona gli studi al Mit per dedicarsi alla creazione di un’azienda, Scale Ai, che all’inizio vuole fornire dati di alta qualità per le società che investono nella guida autonoma. Nel corso del tempo, Scale Ai si concentra sul lavoro di raccolta e organizzazione di dati basato sull’intervento umano, fino ad avvalersi di una rete di oltre 100mila contractor a livello globale, che svolgono compiti tramite piattaforme come Remotasks e Outlier, etichettando immagini, digitando testi, riassumendo articoli, creando domande e risposte. Tutto è volto all’addestramento e all’affinamento dei prodotti. I contractor si trovano in molti Paesi, tra cui il Kenya e le Filippine, e i loro salari sono stati oggetto di controversie e polemiche. Il lavoro sui dati di Scale Ai alimenta vari modelli di linguaggio di grandi dimensioni, inclusi quelli di OpenAi, Meta, Microsoft e Anthropic, attraverso la messa a punto dei dati, i testi di sicurezza e la valutazione. Scale Ai collabora con imprese tecnologiche come Cisco, e addirittura con grandi studi legali come Dla Piper, per elaborare specifiche soluzioni basate su vasti sistemi di dati e valutarne rischi e implicazioni. L’azienda è anche un partner chiave del governo degli Stati Uniti, in particolare del Dipartimento della Difesa. Le recenti mosse pubbliche di Scale Ai, come l’adozione deliberata di politiche di assunzione basate su «merito, eccellenza e intelligenza» (MEI) in contrapposizione alle politiche di «diversità, equità e inclusione» (DEI), riflettono strategie simili adottate da Zuckerberg nel nuovo allineamento politico sotto l’amministrazione Trump. Per via di queste attività sui dati che hanno coinvolto molti attori dell’ecosistema, l’acquisizione di Scale Ai da parte di Meta porta nell’impero di Zuckerberg anche, a livello indiretto, una conoscenza profonda delle attività dei concorrenti. Ma forse, oltre a questi aspetti di una competizione economica e imprenditoriale sempre più serrata, in cui Meta può muoversi utilizzando la leva della sua capacità di investimento e dei suoi profitti nella battaglia sui talenti, ciò che merita più attenzione è proprio l’allineamento con la tesi di sicurezza nazionale degli Stati Uniti attraverso la capacità tecnologica, che caratterizza in modo spiccato il profilo di Alexandr Wang.

Proprio su questo tema, le radici di Los Alamos si esprimono anche nel presente: nei suoi discorsi, Alexandr Wang insiste molto sulla sua infanzia, sulla possibilità di crescere in un ambiente che mostra quanto la tecnologia sia cruciale per la competitività nazionale. Afferma di sentire come un impegno personale, una vera e propria vocazione, il servizio verso la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

Questa consapevolezza si è rafforzata nel 2019, quando una visita in Cina su invito di un investitore gli ha rivelato i rapidi progressi cinesi nell’intelligenza artificiale, inclusi gli usi per la sorveglianza e la repressione. Al suo ritorno, racconta di aver fatto della missione di Scale Ai quella di sostenere gli Stati Uniti e gli alleati nell’adozione dell’intelligenza artificiale, convinto che questo fattore definirà sempre più l’equilibrio del potere. Ha continuato a esprimere preoccupazioni sull’ascesa cinese e sulle sue ambizioni, mettendo in guarda sul vantaggio cinese in materia di dati e sul rapido recupero sull’infrastruttura di calcolo. Nei suoi incontri pubblici e al Congresso, il fondatore di Scale Ai ha notato le collaborazioni dell’Esercito popolare di liberazione con le società di intelligenza artificiale e ha espresso scetticismo e preoccupazione per l’ascesa dei modelli cinesi open-source come Deep-Seek. Ha inoltre denunciato in varie occasioni i casi cinesi di spionaggio industriale.

Attraverso queste osservazioni e questo posizionamento, Alexandr Wang ha costruito un profilo interessante per la prospettiva degli apparati di sicurezza statunitensi: da un lato, il suo aspetto lo porta a essere criticato da ingenui che sulle sue foto all’inaugurazione di Trump commentano su X con insulti come «cinese, sarai deportato!»; dall’altro lato, proprio le sue origini lo rendono un caso di persona di origine cinese assimilata al sistema statunitense e che vuole operare attivamente per aiutare Washington a vincere il confronto col Partito comunista cinese.

Una delle relazioni coltivate con più intensità da Alexandr Wang è quella con Eric Schmidt, ex capo di Google e protagonista da almeno dieci anni dei rapporti sempre più stretti tra mondo tecnologico e apparati di difesa e sicurezza nazionale. Quest’anno, i due hanno anche scritto con Dan Hendrycks il paper Superintelligence Strategy: Expert Version , con l’obiettivo di fare il punto sulle implicazioni di sicurezza nazionale dei progressi sull’intelligenza artificiale. Il paper sottolinea l’analogia delle implicazioni dell’intelligenza artificiale con le armi nucleari, chimiche e biologiche a uso duale, affermando: «Proprio come le nazioni hanno sviluppato strategie nucleari per assicurare la loro sopravvivenza, ora abbiamo bisogno di una strategia coerente sulla superintelligenza per navigare in un nuovo periodo di cambiamenti». Hendrycks, Schmidt e Wang cercano di articolare una specifica strategia di deterrenza sul sabotaggio preventivo dei progetti e della filiera dell’intelligenza artificiale, come adattamento della classica distruzione reciproca assicurata della strategia della Guerra fredda. Oltre alla deterrenza, il paper delinea un quadro che include la non-proliferazione (mirata a limitare le capacità di intelligenza artificiale di alcuni avversari) e la competitività, basata su una più stretta intersezione tra capacità tecnologica, organizzazione e modernizzazione militare, sicurezza economica e stabilità politica.

In un’epoca di attenzione sull’intelligenza artificiale ancora piuttosto caotica, in cui è difficile distinguere tra il clamore e la realtà, la questione dell’intersezione tra le possibilità della tecnologia e le esigenze della sicurezza nazionale è destinata a restare al centro della scena.

Si tratta di una questione strutturale, che continuerà a caratterizzare il conflitto tra

Stati Uniti e Cina nelle sue diverse dimensioni. In questo contesto, Alexandr Wang ha già mostrato di poter giocare un ruolo importante, e continuerà a farlo con le sue nuove responsabilità nell’impero di Mark Zuckerberg.

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