La cancel culture si allarga: pure la Francia "riscrive" Agatha Christie

Come nel Regno Unito, anche in Francia i romanzi della regina dei gialli verranno "rivisti" per non offendere le minoranze. Via i termini potenzialmente offensivi

La cancel culture si allarga: pure la Francia "riscrive" Agatha Christie

Dagli Usa il vento del political correctness contagia anche un Paese orgoglioso delle proprie tradizioni (filosofiche e politiche) come la Francia e così anche Agatha Christie finisce nel tritacarne della follia "woke". Dopo le polemiche sorte nelle scorse settimane nel Regno Unito, ora anche nel Paese d'Oltralpe, infatti, si riscriveranno i romanzi della regina dei gialli in una chiave più politicamente corretta, spogliando le sue opere dai termini "potenzialmente offensivi" nei confronti delle minoranze.

Un'ossessione che i liberal Usa stanno esportando in tutto l'occidente e in Europa. L'assunto ideologico alla base del politicamente corretto, definito da Robert Hughes nel suo celebre saggio "La cultura del piagnisteo", si basa sulla convinzione che i discorsi o i comportamenti offensivi che possono urtare la sensibilità di vari gruppi (le minoranze) debbano essere eliminati. Questo nel nome della supremazia "woke", inteso come "consapevole e attento a fatti e questioni importanti (in particolare questioni di giustizia razziale e sociale)". Trattasi della nuova parola d’ordine della sinistra progressista internazionale, la stessa sinistra liberal che negli Stati Uniti ha abbracciato, negli ultimi decenni, la politica dell’identità.

Ora in Francia, come riportato dal Foglio, a pubblicare i romanzi di Christie in questa nuova veste è l'editore Le Masque, che annuncia: "Le traduzioni francesi delle opere della scrittrice sono soggette a revisione per incorporare le correzioni richieste da Agatha Christie Limited (la società che gestisce le opere dell’autrice), allineandosi così alle altre edizioni internazionali”. Una sorta simile a quella di altri grandi classici della letteratura, negli ultimi anni investiti e messi in discussione dalla dittatura della correttezza politica, da William Shakespeare passando per i libri per bambini. Non si salva nessuno: c'è sempre un motivo, almeno secondo la visione distorta degli ultra-progressisti, per sentirsi "offesi" dalle parole.

Ennesima follia woke

Gli esempi di come l'ideologia woke stia prendendo piede non mancano. In Canada, ad esempio, Asterix il Gallo, Tintin il belga e Lucky Luke il cowboy sono stati dati alle fiamme nelle scuole dell’Ontario. Negli Stati Uniti, il libro della serie di Capitan mutanda (80 milioni di copie vendute in tutto il mondo) è stato di recente ritirato dalle vendite in America e l’autore per bambini Dav Pilkey si è scusato per i suoi "dannosi stereotipi razziali". Per quanto riguarda il già citato Shakespeare, nel 2021 Sir Michael Morpurgo ha definito Il mercante di Venezia "antisemita". Negli Stati Uniti, un numero crescente di insegnanti di sinistra, secondo il New York Post, si rifiuta di far studiare il drammaturgo agli studenti, accusando le sue opere classiche di promuovere "razzismo, omofobia, classismo, antisemitismo e misoginia". C'è poi il caso Roald Dahl. Le ultime edizioni dei libri del celebre scrittore britannico, infatti, autore di capolavori assoluti come La fabbrica di cioccolato (1964) e Matilde (1988), hanno subito importanti modifiche e parole come "grasso", "brutto" e "pazzo" sono state tolte. La Roald Dahl Story Company, che gestisce i diritti d'autore dei romanzi dello scrittore morto nel 1990, ha collaborato con Puffin per aggiornare i testi, ma assicura che "l'irriverenza e lo spirito tagliente" dei libri originali non sono andati perduti. Decisione che non è piaciuta a molti, innescando un vero e proprio vespaio di polemiche.

La polemiche nel Regno Unito

Come spiegato dal Giornale.it, nelle scorse settimane ha fatto molto discutere nel Regno unito la scelta di "rivedere" in parte il linguaggio utilizzato nei romanzi la regina dei gialli, Agatha Christie, in chiave politically correct. Nello specifico, i misteri di Hercule Poirot e Miss Marple sono stati in parte rielaborati con l’uscita delle nuove edizioni in inglese – pubblicate da HarperCollins – allo scopo di impiegare un linguaggio che si definisce più "inclusivo". Come spiegato dal Daily Telegraph, sono stati rimossi e rivisti insulti e riferimenti alle varie etnie potenzialmente offensive.

In particolare, sono stati riscritti in chiave contemporanea e "woke" i passaggi che chiamano in causa i personaggi incontrati dai protagonisti dei romanzi di Agatha Christie al di fuori del Regno Unito. Esempio: la parola “nativo” è stata sostituita con la parola "locale", mentre è scomparsa la parola "negro".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica