La barbarie del pogrom del 7 ottobre

Fiamma Nirenstein racconta i fatti e il contesto internazionale dell’attacco a Israele

La barbarie del pogrom del 7 ottobre
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Cosa è stato il 7 ottobre del 2023? È stato la discesa della barbarie sul mondo, il ritorno di qualcosa che ci saremmo aspettati non accadesse mai più: un pogrom. Alle sei della mattina nei kibbutz vicini al confine della Striscia di Gaza quasi tutti dormivano. Poco lontano, migliaia di giovani ballavano al ritmo della musica elettronica, a una festa chiamata «Nova». Una festa in cui sognavano che la musica, la libertà siano la stessa cosa. In un attimo su tutte queste persone inermi è piombata una violenza che non si può immaginare. Prima una pioggia di missili, poi un attacco che non ha le caratteristiche di una operazione militare. Un attacco dove lo scopo non era sconfiggere il “nemico”.

L’unico scopo accuratamente pianificato era il massacro indiscriminato. Nessuna vittima collaterale, la strage era stata programmata per essere il più orrenda possibile, per non lasciare scampo a nessuno. Gli ordini, capillarmente distribuiti ai terroristi che sarebbero penetrati nel territorio israeliano: «Mentre da qui partono i missili e tutti si rifugiano in casa, irrompete, uccidete, violentate, fatte a pezzi, bruciate, tagliate le teste e gli arti». E così è successo, senza pietà per nessuno.

Questa è la realtà terribile raccontata da Fiamma Nirenstein in 7 ottobre 2023. Israele brucia (pagg. 278, euro 23) pubblicato oggi per i tipi di Giubilei Regnani. L’autrice, che collabora stabilmente con il nostro quotidiano (parte degli articoli da cui nasce il libro sono stati pubblicati in queste pagine) racconta le atrocità senza precedenti compiute da Hamas a partire dal 7 ottobre del 2023. Facendo capire come non siano solo atrocità contro il popolo ebraico, ma una precisa e voluta aggressione alla cultura occidentale e alla libertà. Lo fa percorrendo giorno per giorno la storia del peggiore pogrom contro gli ebrei dai tempi della Shoah. E non solo in Medio oriente.

Accanto agli orrori perpetrati 7 ottobre, Nirenstein prende in esame l’ondata di antisemitismo, che in più parti del mondo ha accompagnato, e almeno in parte giustificato, l’ingiustificabile azione dei terroristi di Hamas. Nonostante il fatto che in Israele bambini, donne, giovani, anziani siano stati uccisi, smembrati, violentati, decapitati, dopo i rapimenti di massa, una parte dell’opinione pubblica, anche in Europa e negli Usa ha cercato una “giustificazione” alle azioni terroristiche e non ha riconosciuto ad Israele il benché minimo diritto alla difesa.

Questo mentre Israele, come racconta Nirenstein, combatte una guerra complessa, pagando con la vita dei suoi soldati, e affronta il tormentoso problema degli ostaggi e di difendere la sua democrazia. L’odio di Hitler per gli ebrei ha distrutto. Dove potrebbe portare ora questo nuovo antisemitismo mascherato? Nirenstein prova a rispondere.

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