Hansel e Gretel erano due assassini? L'assurda teoria sulla fiaba

Secondo alcuni documenti, Hansel e Gretel non sono mai stati dei bambini, ma due diabolici assassini. Ma qual è la verità?

Hansel e Gretel erano due assassini? L'assurda teoria sulla fiaba

Non è di certo un mistero il fatto che la produzione letteraria dei Fratelli Grimm abbia nutrito gran parte dell'immaginario legato al mondo delle fiabe con cui siamo cresciuti. Tra le storie capaci di miscelare magia, immaginazione e orrore c'è anche quella di Hansel e Gretel, la storia dei due fratellini che, per ben due volte, vengono abbandonati in un bosco della Germania durante un periodo di forte carestia, che impediva al padre di sfamare tutta la famiglia. Durante il loro smarrimento, poi, Hansel e Gretel si imbattono in una casetta di marzapane abitata da una signora anziana, che si scopre poi essere una strega mangia-bambini, che usa proprio i dolci per attrarre a sé le sue prede. Hansel e Gretel, però, riescono a capire ben presto le intenzioni della vecchia e, alla fine, riescono anche ad avere la meglio su di lei e a ritrovare la strada di casa.

La fiaba di Hansel e Gretel viene utilizzata spesso come archetipo per insegnare ai bambini a non dare ascolto agli sconosciuti, nemmeno quando essi hanno le mani piene di caramelli e di dolci. Tuttavia, secondo lo studioso autodidatta Georg Ossegg, dietro la fiaba che tutti conosciamo c'è una storia molto più oscura e violenta. Nato a Praga nel 1919, secondo questa teoria, Georg Ossegg, negli anni Sessanta, si trasferì nei pressi di Francoforte, dove venne raggiunto da "pettegolezzi" secondo i quali nella Foresta Nera era possibile ancora vedere i vecchi resti delle vecchie case delle streghe. Lo studioso così si convinse che tra quei resti potesse esserci anche la casa della strega di Hansel e Gretel, vista in un vecchio libro illustrato di quando era bambino. Per Ossegg iniziò così una vera e propria caccia: studiò registri ferroviari, vecchi documenti catastali, seguì il corso di una nuova autostrada che aveva cambiato l'aspetto della foresta. Il tutto tenendo in mano il libro dei Fratelli Grimm come se fosse una mappa vera e propria.

Attraverso le sue ricerche, lo studioso trovò il luogo descritto dalla fiaba che lo spinse a fare due grandi scoperte preliminari: la prima è che la storia doveva essersi svolta intorno agli anni Quaranta del Seicento. La seconda, e quella più importante, riguardava il fatto che, nella realtà, Hansel e Gretel non erano due bambini, bensì due adulti. Ed è qui che la storia si fa macabra.

Come riporta lo Spiegel, il 15 luglio 1962 Geogg trovò una casa fatta di pietra e argilla, con all'interno i segni della presenza di forni. Scavando, però, lo studioso dilettante scoprì una cassa che conteneva utensili per dolci e una vecchia ricetta scritta a mano. La scoperta principale, però, fu il rinvenimento dello scheletro di una donna di circa trentacinque anni, morta dopo essere stata gettata in uno dei forni. Tutti elementi, questi, che ben si sposano con la favola dei Grimm. Geogg andò dunque nella città più vicina, Harz, e cominciò di nuovo a studiare per cercare di scoprire la verità. E fu così che venne alla luce che la vittima poteva essere Katharina Schranderln, una ex pasticcera di Norimberga, dichiarata una strega dopo aver rifiutato di svendere la sua ricetta di panpepato al fornaio di corte. Dopo essere sopravvissuta all'interrogatorio come strega, Schranderln si ritirò a vita privata, in una piccola casa nella foresta. Tuttavia il nascondiglio non si rivelò utile, perché il fornaio di corte, che le stava dando la caccia insieme alla sorella, la trovò e la uccise. Probabilmente, secondo gli appunti di Ossegg, il fornaio strangolò la rivale prima di gettarla nel forno. E lo studioso, alla fine, risalì al nome dei due assassini: Hans e Grete Metzler. Le ricerche di Ossegg vennero poi pubblicate dallo scrittore Hans Taxler nel libro La verità su Hansel e Gretel, uscito nel 1963. Ecco dunque la folle teoria secondo cui i Grimm presero un tentativo di rapina e un successivo omicidio come fonte per una delle loro fiabe più famose.

In realtà, come riporta Atlas Obscura, questa teoria ha avuto una vita relativamente breve. Taxler, infatti, confessò in seguito che Ossegg non era mai esistito, ma che era una sua invenzione, un personaggio del tutto fittizio, e che tutti i documenti alla base del libro su Hansel e Gretel non erano altro che dei falsi, delle opere create appositamente per rendere più credibile la storia.

Lo scopo dello scrittore? Prendersi gioco di intellettuali, accademici e giornalisti, dimostrando come tutti fossero propensi ad accettare come vere delle storie assurde senza prendersi il disturbo di verificare fatti e fonti.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica