
Il «true crime» è una delle declinazioni più amate delle serie televisive. Però ora si sta ritagliando anche un nuovo spazio all'interno nell'audio digitale on-demand. Ovvero nei podcast, una forma che incrocia alla perfezione la serialità e la vecchia e cara radio. Un esempio è Ti ricordi Wilma Montesi?: un podcast che riapre i faldoni di uno dei più noti cold case della Storia italiana. Partiamo dalla vicenda ridottoa all'osso. L'11 aprile del 1953 Wilma Montesi, una ragazza di 21 anni scomparsa due giorni prima, viene trovata senza vita sulla spiaggia di Torvaianica, vicino Roma. Si parla di un semplice «pediluvio finito male», ma qualcosa non torna nelle ricostruzioni giornalistiche e di polizia. Manca un reggicalze accessorio irrinunciabile per una ragazza degli anni '50 e mancano, soprattutto, risposte credibili sui suoi spostamenti. In poche settimane, il caso esplose: entra nella politica, travolge l'opinione pubblica e segna l'inizio del protagonismo della stampa nel raccontare la cronaca nera. Anche perché tra i sentiti per le indgini c'è Piero Piccioni, jazzista di fama (il Jazz all'ora faceva ancora scandalo) e figlio Vicepresidente del Consiglio scudocrociato.
Ti ricordi Wilma montesi? gioca bene con tutti questi elementi muovendosi tra il true crime come dicevamo, il mokumentary -con finti nastri compromettenti - e il racconto storico .
Dodici episodi condotti da un autore che ha scelto uno pseudonimo - come avrebbe fatto un giornalista scandalistico anni '50: Luciano Moina. Tra le altre voci del podcast, realizzato da Larsen Podcast, anche Katia Follesa, le musiche sono quelle invece d'epoca proprio di Piero Piccioni. Quasi un viaggio nel tempo.