Letteratura

Zw Jackson, tra calcio e web per per raccontare la passione pura

Le gioie, i dolori, le emozioni che suscita il calcio, raccontate nel libro di Zw Jackson "Il mio primo libro in terza categoria" (Mondadori Electa)

Zw Jackson, tra calcio e web per per raccontare la passione pura

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Una passione quella del calcio che unisce tutti: “Le gioie della vittoria, la tristezza delle sconfitte, le arrabbiature momentanee, gli abbracci dopo un goal segnato, la tensione prima di ogni match, il dolore dopo un infortunio, l’amicizia tra compagni di squadra. Il calcio è tutto questo, no?”, così scrive l'influencer e youtuber Zw Jackson nè: Il mio primo libro in terza categoria (ElectaJunior), un volume dove Zw racconta la storia ma soprattutto le emozioni, vissute dal momento che ha deciso di indossare nuovamente gli scarpini e scendere in campo con la Play2Give, compagine milanese impegnata in terza categoria. Ed è stato un successo, come racconta Zw nella nostra intervista.

Lei parla da sempre di calcio, ma in realtà insegna la passione.
"La mia passione principale è quella di condividere il mio percorso da quando gioco in terza categoria. Ho iniziato a pubblicare i video senza uno scopo preciso, ma con la voglia di mettermi in gioco dopo 10 anni di stop dal campo di calcio. Volevo mostrare al pubblico i miei progressi anche solo per renderlo partecipe e far capire ai ragazzi quanto sia importante provarci sempre. Amo condividere storie con una morale per insegnare qualcosa, non solo per intrattenere".

Come le è venuto in mente di passare dal campo al web?
"In realtà in un certo senso ho fatto un lavoro inverso, passando dal web al campo di calcio. Ho iniziato a giocare da piccolo ma poi ho deciso di smettere ed è nata la mia passione per il web e ho cominciato a fare video. In particolare sul videogioco Fifa, che parlava sempre di calcio quindi in un certo senso le due cose sono sempre state legate a doppio filo".

​Il calcio è forse lo sport più amato al mondo, cosa ha secondo lei di così particolare rispetto agli altri, per ottenere un così grande seguito?
"È una passione che nasce in tutti i bambini, in ogni famiglia e unisce tutti, anche i tifosi di squadre diverse. È in grado di far immedesimare ed unire. Per questo a mio parere è così diffuso e amato in tutto il mondo".

Milita nella squadra "Play2Give" formata anche da molti influencer, che seguito avete?
"Sicuramente gli influencer aumentano il numero di persone che ci seguono, perché in questi ultimi anni, hanno raggiunto una grandissima popolarità sui social. Questo sicuramente ci aiuta durante le nostre partite o i tornei che facciamo. Un po' come succede con la Nazionale Cantanti o Attori, viene usata la notorietà per fare beneficenza".

Dice di aver iniziato ad amare il calcio dal giorno in cui è nato, poi però per un periodo non ha giocato, cosa l’ha fatta decidere a rimettere gli scarpini?
"Ho iniziato nuovamente a giocare a calcio perché mi mancava avere un obbiettivo comune con gli appassionati come me, condividere lo spogliatoio, gli allenamenti, vittorie e sconfitte. Tutte emozioni che ho ritrovato e che mi mancavano".

Qual è stato l’incontro con un calciatore che l’ha emozionata di più?
"Francesco Totti, l’ho sempre stimato sia come professionista sia come persona, è secondo me un modello a cui ispirarsi. Associo a lui la mia infanzia quando seguivo le partite di calcio in tv, soprattutto i mondiali del 2006".

Tra i suoi seguaci quante donne ci sono?
"Meno di 10%, davvero poco direi, ma capisco che il calcio sia seguito soprattutto da un pubblico maschile.

Sono però felice di vedere che questo sport sta prendendo sempre più piede anche tra le donne, perché può unire davvero chiunque".

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