Larcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi, ha scritto una lettera ai bambini della diocesi in occasione del prossimo Natale. Lha intitolata «Sinfonia del presepe» e, lasciate le vesti del teologo, aiutato anche da numerose illustrazioni che corredano il libretto al quale è aggiunto anche un cd, ha descritto ai piccoli il suo stupore davanti al presepe.
«Carissimi bambini» inizia la lettera del cardinale che racconta di sentire in questi giorni «una sinfonia tutta speciale». E dopo avere spiegato che cosa è una sinfonia confessa che quella «musica celestiale» la sente con gli occhi perché arriva dal presepe «che ogni anno mi tiene compagnia dallinizio dellAvvento fino allEpifania». Proprio come una sinfonia è suonata da tanti strumenti diretti da un maestro, così, spiega «le persone sono tutte note della musica bellissima che Dio ha nella mente e nel cuore da quando ha creato il mondo, anzi anche da prima, e ogni volta che nasce un bambino». La sinfonia di Natale scrive larcivescovo «non è sottofondo da grandi magazzini nelle giornate di acquisti, non è passatempo per pochi privilegiati. È salvezza per il mondo intero. È gioia per gli uomini tristi ed è bellezza che può cambiare la vita di tutti».
Così come in una vera orchestra tutti guardano al direttore, nel presepe tutti guardano al Bambino, spiega larcivescovo, che invita i piccoli fedeli a immaginare che cosa accadrebbe se non ci fosse Gesù. Attraverso le statuine del presepe il cardinale ha così illustrato ai bambini le tragedie di un mondo senza Gesù: «I magi andranno ciascuno per la propria strada come i moderni uomini daffari. I pastori cominceranno a litigare tra loro per occupare con il gregge un pezzo del suolo migliore di quello degli altri. Lacqua della brocca passerà dalle mani di una donna generosa alla produzione di una multinazionale che la venderà a peso doro lasciando nella sete milioni di persone.
Le palme e gli ulivi si ammaleranno per linquinamento selvaggio. Erode continuerà a seminare terrore, ingiustizia e morte. Il pianto di un bambino nella notte e la voce dolce della mamma che lo culla saranno cancellati dal bagliore pallido e dal suono monotono di un televisore».
«Se invece tutti guardano a Gesù - scrive Tettamanzi - e si dirigono verso di lui, allora lumanità è portata a esprimere il meglio del meglio che cè al mondo e ciascuno sarà capace di dare ciò che ha di più bello. E tutti lo apprezzeranno e ne gioiranno insieme».
La lettera si conclude con il «Padre nostro», cioè «con le parole che Gesù ci ha insegnato» e con il saluto affettuoso del cardinale ai bambini: «Buon Natale dal più profondo del cuore! Il vostro arcivescovo Dionigi».
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