Nostro inviato a Montreal
10 e lode al semaforo canadese. Quanto a spettacolo, una vera fucina. Questanno ha gambizzato Raikkonen, Hamilton e Rosberg. Lo scorso anno Massa che non laveva visto. Tempo prima anche Montoya. Non sarà il caso di metterlo in zona più visibile?
10 e lode a Kubica. Non ha sbagliato niente. Neppure luogo, città, continente e mese in cui raccogliere il suo primo successo in F1. Un anno esatto dopo aver visto in faccia il dio dei motori, un anno dopo la grande paura, sulla stessa pista, Robert vince e va in testa al mondiale. Chapeau.
8 ad Heidfeld. Lantipatico tedesco sa il fatto suo. Il compagno è strabordante, il capo Bmw gli dice «o ci dimostri qualcosa o il prossimo anno ti lasciamo a casa» e lui dimostra subito qualcosa.
7 a Coulthard. Evita guai. Esperto. Però noioso.
2 a Hamilton. Semaforo rosso, incrocio, ora di punta in centro città. Un botto. Pareva un tamarro neopatentato. Lewis dirà: «Ho chiesto scusa a Raikkonen, tutta colpa mia, ero talmente concentrato che ho subito accelerato e non mi sono accorto che lui e Kubica erano fermi. Mi dispiace tanto. Sorry».
10 a Raikkonen. Ma solo per il fairplay e lironia mostrati quando non ha preso a calci Hamilton. Quanto alla corsa, resta sv. Meglio non pensare a che cosa avrebbe potuto fare senza il giustiziere inglese. Vincere? Probabile.
7 a Massa. Vale 10 il sorpasso con cui ha pirlato in coppia sia Barrichello che Kovalainen al tornantino. Un capolavoro da cineteca. Nonostante il guasto al bocchettone della benzina che lha costretto a una sosta in più, lotta fino alla bandiera a scacchi e supera Raikkonen in classifica.
6 ad Alonso. Stava scrivendo una gara delle sue, veloce, aggressivo, in alto a giocarsi il podio, la medaglia dargento. Poi quel lento testacoda in uscita. Dice «ho avuto un problema al cambio». Sarà...
5 a Rosberg.
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