Lewis più veloce ovunque: in pista e fuori. Multato

L’hanno fermato, fatto scendere dalla sua Mercedes, gli hanno chiesto i documenti e guardato in viso, capendo subito di chi si trattava. Per cui pistolotto ufficiale, multa esponenziale e sequestro della macchina. Lewis Hamilton ha concluso così il suo venerdì di prove, poco dopo aver lasciato il circuito di Albert Park con in tasca il miglior tempo nelle libere e in testa molta fretta. Però, così, giusto per sottolineare quanto l’Australia gli faccia spesso marameo, sarebbe ora un colpo troppo basso tirare fuori dal cilindro dei ricordi l’anno scorso e le furbate del ragazzo durante il Gran premio e il tranello ordito ai danni del povero Trulli e le bugie che seguirono e il processo mediatico e la punizione. Sarebbe un colpo basso perché una cosa è la pista con il suo carico di adrenalina e interessi in gioco, un altro la vita di tutti i giorni con il carico di responsabilità e sciocchezze che accompagnano l’esistenza di ognuno di noi.
Per questo, nel momento stesso in cui la polstrada di Melbourne l’ha fermato, Lewis, inconsapevolmente, ha fatto un gran bene ai suoi colleghi e, forse, alla stessa F1 accusata di essere noiosa e popolata da piloti robottini. Da troppo tempo gli appassionati si domandano infatti dove siano finiti quei figli di... dei piloti d’altri tempi, quelli alla Regazzoni, alla Hunt, alla Hill padre, quelli che pigiavano in pista e nella vita e che assaporavano ogni santo momento come fosse l’ultimo. Lewis, facendosi pizzicare dagli agenti, ha dimostrato che quest’anno fa davvero sul serio: prima si è liberato dalla presenza asfissiante del padre incollato a lui da quando lo svezzò su un kart; quindi ha iniziato - vedrete, questo è solo un primo tassello - a riprendersi pezzi di quella vita troppo a lungo lasciata ai margini per seguire il sacro fuoco del talento e delle corse.
Dunque bravo Lewis, non perché hai sgasato come un matto facendo cosa birichina, ma perché con questa sciocchezza aiuti la grigia categoria dei piloti moderni ad essere meno impiegati del rischio e più cavalieri figli di... come ai vecchi tempi. E bene hai fatto a chiedere subito scusa, senza bugie e strafottenze, dicendo, sì, «stavo guidando in modo davvero esuberante e come risultato mi hanno fermato...» per cui, sì, «ho commesso una cosa sciocca e di questo chiedo scusa a tutti».
Ci voleva davvero questa boccata d’ossigeno in mezzo a piloti sposati, piloti fidanzati, piloti robot incatenati ai manager, piloti schiavi di play station e ipod che non solo s’allenano su piste virtuali ma spesso trascorrono vite virtuali fatte di pixel e display e lounge d’aeroporti. Una boccata d’ossigeno che ieri ha fatto sembrare tutto meno importante, compresi i due ragazzi Ferrari lontani nelle seconde libere ma solo per via di una pioggia dispettosa e perché hanno girato pieni di benza pensando alla corsa.

I TEMPI DELLE PROVE

Prime libere: 1. Kubica (Pol) Renault 1’26.927; 2. Rosberg (Ger) Mercedes 1’27.126; 3. Button (Ing) McLaren-Mercedes 1’27.482; 4. Massa (Bra) Ferrari 1’27.511; 5. Vettel (Ger) Red Bull 1’27.686; 6. Alonso (Spa) Ferrari 1’27.747; 7. Hamilton (Ing) McLaren-Mercedes 1’27.793; 10. Liuzzi (Ita) Force India 1’28.192; 12. Schumacher (Ger) Mercedes 1’28.550; 19. Trulli (Ita) Lotus 1’31.652.

Seconde libere: 1. Hamilton 1’25.801; 2. Button 1’26.076; 3. Webber (Aus) Red Bull 1’26.248; 4.

Schumacher (Ger) Mercedes 1’26.511; 8. Liuzzi 1’26.835; 15. Alonso 1’29.025; 16. Vettel 1’29.134; 17. Massa 1’29.591; 20. Trulli 1’30.695.

Così in tv: pole ore 7 Rai2; Gp domani ore 8 Rai1, sintesi su Rai2 alle 19,05.

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