Un prezioso e significativo gesto di pacificazione la pubblicazione, di ben cinque volumi, dei Discorsi parlamentari di Giorgio Almirante che la Fondazione della Camera dei deputati ha voluto proporre continuando così la tradizione della collana più prestigiosa della Camera, nella quale sono presenti i maggiori statisti del dopoguerra che hanno illustrato Montecitorio con il lavoro politico che vi hanno svolto. (...) Almirante rivive così in queste pagine, oltre che nella memoria di chi lo ha conosciuto, ha collaborato con lui, ne ha condiviso le battaglie politiche e ne ha seguito le orme raccogliendo dai suoi insegnamenti l'attitudine a guardare avanti, a sconfiggere le tentazioni nostalgiche, a non avere il torcicollo insomma. E questi discorsi, dal primo pronunciato il 4 giugno 1948 all'ultimo, del quale sono stato testimone, tenuto il 21 aprile 1987 che appare oggi come una sorta di lascito politico e morale, non fanno che confermare la straordinaria capacità del leader missino di riuscire a comprendere prima di molti altri come si sarebbe sviluppata ed in quale direzione si sarebbe mossa quella che un tempo chiamavamo, insieme con lui, la «crisi del sistema». (...)
Almirante non è stato soltanto un eminente parlamentare per le qualità che tutti, compresi gli avversari, gli riconoscevano. Ma anche e soprattutto perché ha saputo interpretare il mandato che gli elettori gli hanno ininterrottamente conferito dal 1948 fino al 1987 (...), a capo di un partito ingiustamente demonizzato dalle classi dirigenti del dopoguerra che egli ricambiò con doverosa ostilità quando era il caso, ma anche con intelligente e generoso riconoscimento delle loro qualità quando le ravvisava. Il parlamentare Almirante che nel 1984 si reca, da solo, senza scorta e senza preavviso, a Botteghe Oscure, a rendere omaggio alla salma di un avversario altrettanto generoso e perbene, Enrico Berlinguer, segretario del Partito comunista italiano, compie uno di quei gesti che certamente hanno contribuito a svelenire gli animi, a disarmare le fazioni, a riconoscerci, per quello che siamo: politici che cercano, pur non sempre riuscendoci, di fare il proprio dovere nell'interesse del Paese. Almirante certamente è stato capace di seminare idee e spirito di concordia (...). Nella sua autobiografia c'è, al riguardo, un passo particolarmente toccante e significativo rivolto ai giovani: «Abbiamo predicato il verbo più sgradito alla giovinezza, che è quello dell'attesa e della continuata pazienza. Ve lo predichiamo ancora, vi diciamo che non bisogna reagire come probabilmente certi avversari vorrebbero; vi invitiamo ad una serenità che può sembrare addirittura sovrumana; io stesso vi ho detto, dinanzi alle salme degli assassinati o dei bruciati vivi, che non si lotta per la civiltà usando le armi che la barbarie usa per combattere la civiltà. Voglio dire, giovani, che vi ho chiesto, e continuo a chiedervi, l'assurdo: di essere pienamente giovani, e compiutamente maturi, di fondere l'entusiasmo con la saggezza, il coraggio con l'intelligenza, la naturale ansia di vincere con la consapevolezza della lunga necessaria proiezione della battaglia nel tempo». (...) Il lascito di Almirante, dunque, è complesso. (...) Ed è, come dicevo, tutto proiettato nell'avvenire. La creazione di una Destra moderna, aperta, dialogante, europea, occidentale ha avuto certamente in Almirante un precursore, quando agli inizi degli anni Settanta spalancò le porte a chi avvertiva il disagio della decadenza e non si rassegnava a vivere in un contesto fortemente caratterizzato dall'influenza social-comunista; prospettò una riforma delle istituzioni - che è un po' il motivo conduttore dei suoi discorsi politici raccolti in questi volumi - sulla quale oggi si discute animatamente; immaginava una democrazia decidente e partecipativa che per fortuna non è più un tabù (...)
Troviamo tutto questo ed altro ancora nei Discorsi parlamentari di Almirante. Soprattutto vi ritroviamo la sua eleganza nel porgere, il rispetto per chi non condivideva le sue idee, uno stile parlamentare assolutamente originale ed inimitabile.
*presidente della Camera
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.