di Piero Vassallo*
Carissimo Massimiliano, è evidente che il centrodestra di Liguria, senza un progetto innovativo, non farà molta strada al seguito di una classe dirigente logora e screditata.
Oso pertanto formulare alcune proposte che ritengo atte a farci uscire dal vicolo cieco.
A) Fondazione di una scuola di cultura politica. Questo significa comprendere che i titoli rilasciati dalle facoltà umanistiche abilitano allattività politica a sinistra, mentre sono insufficienti o fuorvianti per chiunque operi sul fronte opposto. La confusione prevalente nel centrodestra e la prevalenza della chiacchiera «dotta e pura» è il risultato di una formazione universitaria prevalentemente orientata al relativismo (facoltà di lettere e filosofia) al positivismo (facoltà di scienze politiche) e al positivismo giuridico (facoltà di giurisprudenza). Tali orientamenti non sono adatti ai militanti di centrodestra. Vero è che gli esponenti della sinistra, pur consapevoli della disfatta storica della loro ideologia, continuano a vantare la loro «egemonia culturale». Una bufala, purtroppo alimentata dal vuoto culturale e dai malintesi a destra.
B) La scuola di cultura deve finalmente dichiarare il superamento-fallimento dellideologia liberale, che oramai è rifugiata nel libro contabile del truffatore Madoff. Il liberalismo puro, peraltro, è da sempre la bandiera delle canaglie: i suoi padri fondatori, Locke e Voltaire, infatti, esercitavano linfame traffico di schiavi. È dai filosofi schiavisti che si impara il valore della libertà? Nessuno lo crede seriamente.
C) Riprendere quindi la dottrina sociale della Chiesa, da Leone XIII a Giovanni Paolo II. Non dimenticando le obiezioni di Pio XII, del cardinale Siri e di Benedetto XVI allassolutismo democratico, residuo tossico della cultura illuministica. Sono a disposizione della buona battaglia maestri capaci di svolgere un così impegnativo programma.
D) Selezionare una giovane classe dirigente guardando sopra tutto ai giovani appartenenti alla cosiddetta «Genova bene». Tra di loro ci sono giovani qualificati intellettualmente e spiritualmente.
E) Impegnare, nella veste di mediatore tra la politica e la cosiddetta «Genova bene» una persona capace di aggregare, merce rara in una città malata di frazionismo e autismo.
Abbiamo due anni di tempo, potrebbero bastare visto che si lavorerebbe su «materiale umano» già qualificato. Ma non cè tempo da perdere. Sono convinto (e con me moltissimi amici) che il «cambio della guardia» sia indispensabile, se si vuole evitare la catastrofe elettorale allorizzonte.
*filosofo
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