Cronaca locale

Ma l'hinterland non si ferma

Milano si ferma per smog ma nell’hinterland, fatta eccezione per Legnano, le auto circoleranno senza restrizioni. Blocchi a macchia di leopardo del resto della Regione. Circolazione ferma a Bergamo, Brescia Lodi e Monza. Targhe alterne a Varese

Milano domenica si ferma per smog ma nell’hinterland, fatta eccezione per Legnano, le auto circoleranno senza restrizioni. Blocchi a macchia di leopardo del resto della Regione. Circolazione ferma a Bergamo, Brescia e Lodi. Targhe alterne a Varese. Il tentativo del presidente della Provincia Guido Podestà di promuovere una domenica a piedi nell’area vasta della Grande Milano è quindi sfumato davanti al ’nò pressochè unanime dei sindaci. Più successo ha avuto invece Dario Allevi, presidente della neonata Provincia di Monza e Brianza, che è riuscito a convincere 36 comuni su 55 a ordinare lo stop alle auto. Se dunque domenica la stragrande maggioranza dei brianzoli (650 mila su 850 mila) si muoverà a piedi, nel milanese le auto non resteranno nei garage. Solo il sindaco di Legnano Lorenzo Vitali, finito sotto indagine assieme ai vertici delle istituzioni milanesi nell’inchiesta della Procura sullo smog, ha infatti deciso di fermare le auto, sulla scia del capoluogo. «Quando la metropoli si muove - ha affermato - i sindaci vicini devono seguirla per rendere più efficaci provvedimenti simili». Gli altri sindaci dell’hinterland, invece, hanno risposto picche all’invito loro rivolto dal vicepresidente della Provincia Umberto Maerna durante la riunione a Palazzo Isimbardi sull’emergenza smog. «Come possiamo decidere di venerdì un blocco del traffico per la domenica - ha attaccato Adriano Alessandrini (Pdl) primo cittadino di Segrate - per seguire le decisioni solitarie del Comune di Milano? La Regione non ci ha trasmesso i dati, nè ha proclamato l’emergenza sanitaria». Alle ragioni di natura tecnica e organizzativa (a San Vittore Olona il blocco avrebbe costretto all’annullamento di una gara podistica) si sono ben presto sovrapposte motivazioni squisitamente politiche.

A Sesto San Giovanni, comune guidato dal centrosinistra, l’ordinanza del blocco, già preparata giovedì sera e in mattinata diffusa alla stampa, è ritirata dopo l’alzata di scudi degli amministratori del Pd.

Commenti