da Roma
Un unico codice che sfoltisce e semplifica la gran parte delle leggi a difesa del consumatore. Un nuovo strumento che mette il cittadino «nella condizione di tutelarsi e di essere tutelato, sia sul piano individuale che collettivo». Dopo il codice delle comunicazioni e quello della proprietà intellettuale il governo ha approvato anche il Codice del consumo. Lintento è quello di semplificare e ridurre il numero di leggi sulla materia che, da 588 diventano 146. «Fino ad oggi di fronte al consumatore e alle imprese cera una foresta, dove il rischio di perdersi era alto. Oggi abbiamo un parco ordinato e fruibile per tutti», ha spiegato il ministro delle Attività produttive Claudio Scajola. I settori disciplinati vanno dalletichettatura alla sicurezza generale dei prodotti, dalle pubblicità ingannevoli e clausole abusive alla vendita a domicilio e a distanza fino ai contratti turistici e multiproprietà. Il codice nelle intenzioni del ministero dovrà essere uno strumento utile sia per le imprese sia per i cittadini. Questo perché «esalta la posizione giuridica del consumatore sia sul piano individuale che collettivo; migliora le regole sulla correttezza delle pratiche commerciali, sull'informazione e sull'accesso alla giustizia». Per quanto riguarda le imprese «migliora la concorrenza, la trasparenza e linformazione sul mercato, favorendo una migliore qualità dei prodotti e dei servizi». Più in generale, per il mercato «ne conseguirà un incremento del grado di fiducia dei consumatori e delle imprese».
Soddisfatti i consumatori, che già collaborano con il ministero nel Cncu (Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti). Le associazioni dei consumatori ora però chiedono un passo in più e cioè il riconoscimento delle class action, cioè le azioni legali collettive molto diffuse negli Stati Uniti.
Via libera al Codice del consumo Più tutele per cittadini e imprese
Il ministro Scajola: lobiettivo è la semplificazione. Le leggi in materia ridotte da 588 a 146
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